PAOLA TOMASSONI
Cronaca

Aggressioni a operatori sanitari, Siena si porta avanti: “Telecamere e vigilanti in tutto l’ospedale”

Siena in anticipo sui tempi. Il dg dell’AouSenese, Antonio Barretta fotografa la situazione. «Il rapporto, in un anno, tra attacchi, solo verbali, e numero dei dipententi è dello 0,4 per cento»

Antonio Barretta

Antonio Barretta

Siena, 30 agosto 2024 – Secondo l’Osservatorio della Regione Toscana nel 2023 sono stati registrati 2.356 casi di aggressione a operatori sanitari, di cui 478 aggressioni fisiche e 1.769 verbali; e l’Azienda ospedaliera pisana ha appena istituito un servizio di vigilanza h24 interno al pronto soccorso e previsto una pattuglia a piedi di giorno nei reparti.

«Per le Scotte il dato più recente in merito è quell’indice frutto del rapporto fra il numero delle aggressioni avvenute in un anno e il numero dei dipendenti, un’incidenza dello 0,4 per cento, insomma inferiore ad un punto percentuale, quando il dato medio regionale è 2,3 per cento. Premesso che quello delle aggressioni ai sanitari è un fenomeno sensibile e sempre sotto attenzione, certo partiamo da una situazione meno critica che altrove. E va detto che a Siena abbiamo registrato a oggi solo aggressioni verbali»: questo il quadro tracciato dal direttore generale dell’AouSenese Antonio Barretta.

Vigilanti al Pronto soccorso e all’ingresso dell’ospedale, annunciati ora al Cisanello di Pisa, al policlinico Le Scotte ci sono da tempo e da un anno le misure di sicurezza sono state rafforzate: «L’anno scorso, nell’aprile 2023 - ripercorre il professor Barretta -, dopo l’aggressione di una psichiatra proprio a Pisa, abbiamo avviato la riflessione e a ottobre, di concerto con l’Asl Sud Est, abbiamo adottato una delibera che ha ad oggetto ‘la gestione di pazienti con agitazione psico-motoria’. La misura di sicurezza in sostanza prevedeva la formazione di vigilanti preparati a intervenire su chiamata in situazioni di rischio».

«Sono state così formate figure specifiche - aggiunge -, attivabili con chiamata diretta o grazie a bottoni antipanico presenti nei contesti più sensibili, come possono essere il Pronto soccorso, la Psichiatria e il Punto prelievi. I vigilanti intervengono h24 in tutto l’ospedale. Abbiamo inoltre 117 telecamere, installate a sorvegliare i punti e le aree più critiche». Dunque la strada presa oggi da altre Aziende sanitarie e ospedaliere toscane è quella già percorsa dal policlinico senese, di fronte a un fenomeno che nel tempo è andato aggravandosi e sempre più frequente.

«L’umanizzazione delle cure e il rapporto sempre più stretto e collaborativo fra sanitari e pazienti è uno dei nostri obiettivi prioritari - chiude il direttore Barretta -. Pertanto, in questa direzione, stiamo investendo molto sul versante della formazione e sensibilizzazione dei nostri professionisti, a partire dai neoassunti: perché rapportarsi in modo gentile, comprensivo e collaborativo può disinnescare situazioni di rischio o almeno la reazione di qualche soggetto più difficile da gestire».