Agricoltura sociale: "Insegnare ai bimbi speciali come si potano gli alberi"

Cosa si sono inventate alcune mamme per superare gli ostacoli della disabilità "I nostri ragazzi hanno anche governato i maialini di cinta senese di Terre Grigie".

Agricoltura sociale: "Insegnare ai bimbi speciali come si potano gli alberi"

’Noi Ci Siamo’, un’associazione del terzo settore formata da genitori di ragazzi con le disparate problematiche

Tredici ragazzi, ognuno con la sua storia, tredici genitori con una volontà ed una passione di ferro e numerose aziende e attori locali dell’effervescente settore agroalimentare ascianese stanno dando vita in questi giorni a quella che può essere definita un’idea meravigliosa. "Nei giorni scorsi i nostri ragazzi sono andati a governare dei maialini di cinta senese dell’azienda Terre Grigie, prima ancora li abbiamo portati in un oliveto e gli abbiamo fatto vedere tutto, da come si potano gli alberi a come si produce materialmente l’olio senza tralasciare una merenda in loco".

A spiegare come sta funzionando questo esperimento di agricoltura sociale qui ad Asciano ci pensa Antonella Gallorini, una delle mamme nonché presidente dal 2014 di ’Noi Ci Siamo’, un’associazione del terzo settore formata da genitori di ragazzi con le disparate problematiche.

"Siamo assolutamente tutti autodidatti, abbiamo inventato tutto noi – continua Antonella con un entusiasmo che trascina – Ci appoggiamo ad una sede realizzata in collaborazione col Comune di Asciano". L’idea di base è di accompagnare i ragazzi al raggiungimento di uno stile di vita che superi le diverse disabilità. "Coi ragazzi abbiamo anche lavorato la lavanda e fatto marmellate presso Dipinture, un’altra azienda ascianese del settore che si è resa disponibile. Abbiamo raccolto tutto…ce l’abbiamo fatta!".

I ragazzi e i loro genitori ormai non li ferma più nessuno. Domenica prossima 29 settembre, a partire dalle 10,30 è previsto un incontro divulgativo al Museo Palazzo Corboli in Corso Matteotti. All’incontro parteciperanno le istituzioni, le aziende convolte, le associazioni e altri attivisti del progetto. Prima però si è fatto in tempo ad andare per funghi ed erbe spontanee con la micologa Silvana Gentilini senza tralasciare l’aspetto didattico, e poi a piantare un frutteto presso Il Poderuccio in cui ad ogni albero è stato dato il nome di un ragazzo. Domenica è previsto anche un grande evento di convivialità presso le scuderie del Granduca e ci si aspetta già il tutto esaurito. "E’ quella che noi chiamiamo diversabilità – conclude Antonella - la quale raggiunge l’obiettivo ultimo che ci siamo proposti: raccogliere amore".

RS