Alla riscoperta dei prodotti senesi. Serata con esperti e artigiani

A Siena, serata dedicata alla valorizzazione dei cavallucci, dolce tradizionale senese, difeso da una classifica internazionale ingiusta. Promuovere l'identità gastronomica locale per sostenere l'economia.

Alla riscoperta dei prodotti senesi. Serata con esperti e artigiani

Alla riscoperta dei prodotti senesi. Serata con esperti e artigiani

L’idea è venuta ad Andrea Perferi, commerciante che si è messo in testa di "valorizzare uno dei prodotti tipici dell’ìdentità gastronomica senese: i cavallucci". E così, in quattro e quattr’otto, ha riunito produttori, giornalisti del settore, sommelier, appassionati per una serata interessante e curiosa a palazzo Brancadori, in via Camollia. Tra assaggi, abbinamenti, storia di un prodotto caratteristico, si è colta l’occasione per lanciare anche un messaggio da riprendere magari su scala più ampia: la nostra identità rappresenta anche una fetta della nostra economia e ha bisogno di essere sempre promossa.

In questo caso anche di essere, almeno in parte, difesa da una estemporanea classifica che inseriva i cavallucci tra i ’peggiori dolci del mondo’. In base non a un criterio logico, ma ai voti di circa 400mila persone sparse nel mondo. Valore tecnico-scientifico molto più che opinabile, ma è stato lo spunto per la riscoperta di un prodotto della tradizione senese. "Una classifica senza degustazione non ha senso – ha precisato Fausto Leoncini, titolare di un’azienda dolciaria – e non è corretta nei confronti dei produttori, potendo condizionare i consumatori". E Lorenzo Rossi, titolare di un forno-pasticceria, ricorda che nella storia "la produzione di dolci era assoggettata a disciplinari severi. Quelle regole che cerchiamo di seguire prediligendo il rapporto con artigiani del territorio".

E se Federico Minghi, definito ’ambasciatore della Toscana’, ha ricordato che "nel ’300 a Siena erano attivi 48 speziali che si occupavano anche della preparazione dei nostri dolci", la giornalista Stefania Pianigiani ha sottolineato l’importanza dei cavallucci nel quadro dei prodotti senesi, non a caso li ha posti all’inizio del libro ’Siena, la grande dolcezza’ (edito da Betti).

Insomma una serata che ha unito la voglia di approfondire il tema con la giusta leggerezza, ma anche la capacità di allargare lo sguardo su una prospettiva che potrebbe essere ripresa su altre dimensioni: la valorizzazione dei prodotti tipici senesi.