Allarme, profili social hackerati. Dalla Pro loco ai professionisti

E’ successo ad un legale a nome del quale gli amici ricevevano messaggi strani. La Postale e le frodi online

Il cittadino non si deve più difendere dai malintenzionati solo quando cammina per strada o viaggia. C’è un ’mondo’ parallelo in cui si muove – il web e l’uso della tecnologia più in generale – costellato di pericoli da cui la polizia postale mette in guardia, vedi il phishing. Ma di recente, per esempio, è stato soggetto ad un attacco hacker il profilo facebook della Pro loco di Castiglione d’Orcia, come comunica l’ente sulla nuova pagina aperta subito dopo. Per l’esattezza, è stato preso di mira un amministratore di quest’ultima per cui l’originale che aveva ben 5mila followeer "è andata persa". Sempre nello stesso periodo ad un noto avvocato della nostra provincia hanno hackerato il profilo per cui ad alcuni amici arrivavano messaggi strani a suo nome che hanno insospettito infatti chi la conosceva.

A mettere in guardia i cittadini, come detto, è la polizia postale che sta combattendo la battaglia contro innumerevoli truffe on line. Di ogni tipo. "Uno dei casi più ricorrenti – spiegano gli esperti in divisa – coinvolge chi utilizza servizi di home banking con un modus operandi che si sviluppa su due passaggi. Vengono create una o più pagine web identiche al sito di un determinato istituto bancario, quindi capaci di trarre in inganno gli utenti". Sostituendosi a quest’ultimo si chiede alla vittima di accedere all’home banking per verificare i dati personali o con altre scuse plausibili, compreso il prospettare operazioni sospette che vanno bloccate. All’interno della mail c’è di solito un link al sito del falso istituto bancario. "Quando l’utente, cliccando su quest’ultimo, inserirà i dati di accesso questi verranno inviati al pisher (il malvivente pronto a ’pescarli’, ndr) che in breve tempo sarà in grado di accedere al conto corrente ed effettuare le operazioni necessarie a sottrarre il denaro presente". La polizia postale invita a prestare grande attenzione anche alle mail che arrivano da soggetti istituzionali come l’Inps, le forze dell’ordine, l’Agenzia delle entrate o la Banca d’Italia con cui si chiede di riempire form con i dati personali o anche il pagamento di ipotetiche multe per violazioni mai avvenute.

La.Valde.