LAURA VALDESI
Cronaca

“L’ondata ha buttato giù la porta. Pancali e merce trascinati per metri”. Alluvione, il dramma a Siena

“Negozio alluvionato”, c’è scritto nel cartello esposto fuori dal cancello di ’Mister Brico’. La rabbia di commercianti e imprenditori che chiedono più manutenzione del fiume e interventi strutturali

Siena, 19 ottobre 2024 – “Negozio allagato”. E’ la scritta che campeggia sul foglio che Stefano Bernardini sta affiggendo al cancello di accesso alla sua attività, ’Mister Brico’. “Il piazzale è completamente allagato. La forza del Tressa è stata tale da sfondare e buttare giù la porta d’ingresso”, racconta prima che arrivi anche il sindaco Nicoletta Fabio. Sta facendo una ricognizione delle zone più colpite dal maltempo, portando sostegno a commercianti e imprenditori.

Nelle foto il cartello affisso al cancello di ’Mister Brico’
Nelle foto il cartello affisso al cancello di ’Mister Brico’

C’è anche il mangino dell’Oca a dare una mano nel locale dove l’acqua è penetrata ovunque. Ingentissimi i danni. “La piena ha trascinato i pancali che avevo là in fondo – Bernardini indica il confine con ’Pampaloni’ – dalla parte opposta”, aggiunge. Il Tressa è tornato ad essere un corso d’acqua apparentemente innocuo ma giovedì sera ha fatto paura. E seminato disastri. Ci vorrà qualche giorno a ’Mister Brico’ prima di ripartire. Bernardini annuncia intanto che farà l’accesso al portale della Regione per le calamità ma il Comune di Siena dovrà comunque dichiarare lo stato di calamità.

Meno gravi i danni per i negozi dall’altra parte della sponda del Tressa, a partire dalla ’Boulangerie Bonucci’. “Alle 3 avevamo già tolto tutto il fango e stamani (ieri, ndr) alle 6 siamo riusciti a consegnare alcune forniture. La pasticceria si è salvata”, dice Sabrina Bonucci. “Ero qui con quattro fornai entrati da un’oretta, insieme a cinque di noi. E’ ricapitato che l’acqua salisse fino al marciapiede, il problema è che questa volta è arrivata l’onda. Ho le telecamere, erano le 20.04”, dice mostrando il video. Ha registrato grande solidarietà , gli amici sono andati ad aiutarla. “I danni? Un furgone elettrico sul retro che non sappiamo se ripartirà, c’è da rimbiancare ma poteva andare molto peggio. Cosa fare per evitare situazioni come questa? Paghiamo il Consorzio bonifica ma non ho visto nessuno a pulire i fossi. Tra l’altro è cambiato presidente, speriamo che al riguardo si muova meglio di quello precedente”, lancia la stoccata.

Non è l’unica a farlo. “Sono anni che non vengono a pulirlo”, indica il Tressa che si trova a pochi metri dall’ingresso del suo negozio, ’Sky service’. Forse sarebbe il momento, non basta fare l’erba e basta. D’estate occorrono operazioni radicali. E’ piovuto male, si dice. Ma se il fiume fosse stato in ordine, nonostante l’esondazione avrebbe fatto meno ’male’”, osserva il titolare Mauro Perinti. “E’ scattato l’allarme, la telecamera non rispondeva però il server funzionava. Il segnale che mancava la corrente, poi ho visto le immagini sui social del fiume d’acqua”, spiega. E tutto è stato chiaro. Il suo vicino di negozio, Luca Ceccherini di Epl Italia, era stato, per così dire, profeta. “Prima delle 19 ho visto che il livello si era alzato di un paio di metri e ho detto ’se va avanti così esonda’”, conferma.

Ruspa. Fango. Spazzoloni. E tantissimi sacchi dei rifiuti accastatati nella zona. Che ora devono essere smaltiti. Specie per alcune attività, che hanno materiale di genere diverso rovinato dall’ondata, potrebbe essere di aiuto consentire di gettare tutto nell’indifferenziato anziché separare. Cosa che richiede un lavoro immane in una fase in cui occorre invece ripartire presto. C’è anche chi, in Massetana, stava per aprire il nuovo negozio, come Duccio Iannone. “Articoli da regalo, puntavamo all’inaugurazione a fine ottobre – spiega – e, proprio oggi (ieri, ndr) era il primo giorno di lavoro del personale assunto. Rispettare i tempi? Dipende se dovremo sostituire l’intero parquet. Meno male che non ci hanno lasciati soli, c’è una ruspa che sta togliendo fango e detriti”, osserva aggiungendo, con lo sguardo al futuro, che in aree come quella di Massetana si devono fare più interventi mirati di manutenzione.

Tutti a lavoro, rimboccandosi le maniche. Senza piagnistei. Questa è Siena. Anche se ora servono risposte concrete dopo l’ondata eccezionale.