Siena, 3 dicembre 2024 – Notte del 17 ottobre, l’alluvione che mise in ginocchio molte attività in Massetana. Un’onda di acqua e fango travolse e rovinò anche il grande negozio ’Brico’ di Stefano Bernardini che è riuscito solo ieri a riaprire al pubblico fra mille difficoltà e imprevisti.
Bernardini, un mese e mezzo dopo la catastrofe torna la luce: che c’è stato nel mezzo?
“Il 18 mattina, quando abbiamo visto davvero la situazione, ci siamo resi conto che quello che finora raccontava la televisione per altre zone era accaduto anche a noi. Dietro la riapertura c’è tantissimo lavoro da parte di molte persone, amici, conoscenti, la Contrada dell’Oca che i primi tempi si è mobilitata per darci una mano. E poi tantissimo impegno perché in un negozio composto da innumerevoli piccole cose riuscire a rimetterlo a posto non è stata semplice. Per di più in un periodo dell’anno difficoltoso nel quale la maggior parte delle aziende smettono di produrre e cercano di diminuire gli stoccaggi di magazzino. Ancora manca della merce ma solo perché le ditte non ce l’hanno disponibile”.
C’è stato un momento nel quale è venuto il pensiero ’questo è troppo, non ce la faccio’.
“L’ho presa abbastanza bene a differenza dei miei figli, piuttosto giù di corda. Le esperienze passate di vita insegnano che solo al male non c’è, spesso e volentieri, rimedio. L’ho presa nel modo giusto, l’azienda è solida. Il danno, naturalmente, è stato notevole. Fortunatamente qualche anno fa, vedendo il fiumiciattolo qui davanti che tale ad ottobre non si è dimostrato, avevo stipulato un’assicurazione sulle alluvioni. Sicuramente una parte del danno verrà rimborsata, resta l’amarezza di un evento particolare che ha destabilizzato. Però, come tutte le cose, è inutile disperarsi e occorre pensare al giorno dopo. L’azienda è solida, resta l’avvenire dei miei figli”.
Quanto avete lavorato per sistemare?
“Tutti insieme, compresi i dipendenti, anche dieci ore al giorno per rimettere a posto, Il problema più grosso è stato quello dell’informatica perché è andato tutto perso, temevamo che non funzionasse a dovere. Sono state effettuate le prove ma, sicuramente, è risultata la parte più difficile perché oggi, soprattutto negozi come i nostri, senza l’elettronica non lavorano e non si possono gestire”.
Che effetto quando l’attività ha riaperto?
“Bello”
La frase rimasta impressa a Bernardini.
“Più che parole ho registrato tanto interesse nei giorni precedenti. ’Ma quando riaprite’, la gente non sa dove andare a comprare la roba’. Vuol dire che in tutti questi anni la clientela si è abbastanza affezionata”.
Immagino che ci siano ringraziamenti da fare.
“In particolare ai miei figli, agli amici e ai dipendenti perché hanno lavorato tanto. Anche l’amministrazione comunale ci è stata vicina, sia con il sindaco che con l’assessore Massimo Bianchini, si è dato da fare per quanto gli compete”.
Un capitolo importante è stato quello della rimozione della merce rovinata.
“Infatti un enorme grazie va a Sei Toscana , all’ingegner Pampaloni, a Manganelli che hanno dato una bella mano. Sono stati necessari tantissimi viaggi, anche alle 5 del mattino, per portare via la roba alluvionata”.
Il problema è superato ma gli eventi meteo estremi possono sempre accadere.
“La questione non è risolta. In futuro, anche come Associazione di Massetana porremo una serie di questioni e problemi da risolvere. Il fiume è sempre qui e, visto come evolvono oggi le stagioni, occorre abituarsi. Non può succedere un altro 17 ottobre. Vanno presi provvedimenti, anche insieme al Genio civile. Sono venuti e hanno guardato. Noi ci attrezzeremo con barriere anti-allagamento”.