di Cristina Belvedere
Nuovo assalto dei lupi. A farne le spese, ancora una volta, l’Azienda agricola caseificio Podere Sant’Anna dei fratelli Sanna a Radi, che ha perso sei pecore in pochi minuti. "Era l’ora di pranzo del giorno di Pasqua – spiega Vittoria Sanna – quando abbiamo fatto la terribile scoperta: quattro animali sono stati sgozzati, mentre altri due risultano dispersi. Ormai non si può più allentare la guardia neppure durante le feste".
Le pecore si trovavano al pascolo in un terreno delimitato da una rete: "I lupi l’hanno scavalcata e si sono avventati sul gregge – racconta l’imprenditrice agricola –. L’intervento dei cani da guardia ha scongiurato ulteriori perdite. Di solito uno di noi sta sempre di guardia, ma stavolta preparavamo il pranzo pasquale... ".
La Sanna aggiunge: "Nei giorni scorsi avevamo segnalato alle autorità competenti la presenza costante di due ibridi nei nostri terreni, in quanto li avevamo individuati attraverso le fototrappole, ma nessuno ci ha dato ascolto. La nostra azienda agricola produce alimenti con la certificazione biologica, quindi è chiaro che per i nostri formaggi le pecore devono pascolare all’aperto. Se queste sono le conseguenze, l’unica alternativa che ci rimane è chiudere".
Ma la polemica non finisce qui: "Inutile anche aspettare i risarcimenti danni – sottolinea la Sanna –. Meglio pagare squadre di cacciatori per uccidere lupi e ibridi, perché così non si va avanti". E infine: "Quando è scattato l’allarme per l’avvistamento di una leonessa, si è mosso un esercito di forze dell’ordine, ma quando noi imprenditori chiediamo aiuto contro l’assalto dei lupi cala il silenzio. Ci hanno lasciato soli".
Solidarietà alla famiglia Sanna è stata espressa dall’associazione ’L’Unione fa la forza’: "Lanciamo un appello affinché la Regione paghi anche gli animali dispersi e il mancato guadagno relativo agli animalio che, sopravvissuti agli attacchi di lupi e ibridi, a causa dello stress producono meno latte".
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Coldiretti Siena: "Non è poi più possibile continuare così e non bastano più gli abbattimenti, serve un piano straordinario – afferma il direttore Simone Solfanelli –. L’azienda Sanna ha già subito attacchi pesantissimi negli scorsi anni. La situazione nel territorio è fuori da ogni controllo". Solfanelli porta esempi concreti del problema: "Assistiamo ad attacchi di lupi, cinghiali che girano vicino al centro, a un capriolo che travolge un motorino in viale Achille Sclavo... A questo punto qualcuno deve prendere in mano la situazione della gestione faunistica. Le aziende agricole non vogliono indennizzi – conclude – ma prospettive. Chiediamo qualcosa che dia fiducia nel futuro ai nostri imprenditori".