REDAZIONE SIENA

Quando Amedeo di Savoia telefonò a 'La Nazione'

Quando il duca recentemente scomparso chiese un’intervista al giornale. Il ricordo del nostro corrispondente

Il duca Amedeo di Savoia Aosta

Il duca Amedeo di Savoia Aosta

Siena, 3 giugno 2021 -  Era un novembre gelido, quello del lontano 1997. La neve ammantava il Pratomagno, sopra il Borro. Gelido anche perché, in Italia, la contrapposizione politica raggiungeva picchi feroci. In quel clima, emerse questo fatto: due militanti della Repubblica Sociale Italiana erano stati giustiziati, al tramonto della Seconda Guerra Mondiale, a Casa Strambella, sul monte San Michele, tra Radda in Chianti e Greve. Si rinfocolò anche a livello locale quell’aspra contrapposizione. ’Valevano’ di più i caduti alleati e partigiani di quelli della Rsi?

C’era ancora l’ufficio di corrispondenza de ’La Nazione’ a Poggibonsi. Il telefonò squillò. C’ero anch’io: stavo consegnando gli articoli del giorno. A quell’epoca si andava e veniva dalla redazione. Il telefono squillava mille volte al dì. Quella volta cercavano me: "Sono Amedeo di Savoia Aosta…". Poi un attimo di silenzio. E dopo: "Ho letto i suoi articoli sull’evento del San Michele e sul dibattito riguardo la pari dignità dei morti della Seconda Guerra Mondiale… Vorrei dire la mia".

Qualche secondo di smarrimento da parte mia, poi si fissa l’intervista due giorni dopo, di mattina, alla dimora di Amedeo di Savoia al Borro. Arrivo con l’utilitaria bianca in un parco immenso al fianco della villa, accolto da daini e alberi a non finire. Tante porte. Se ne apre una ed ecco Amedeo di Savoia in persona. Accoglienza impeccabile in una delle sale ‘guardate’ da ritratti dei Savoia, un buon caffè fatto proprio dal duca. "Quei morti, di quegli anni - disse - a mio avviso avevano tutti pari dignità. Combattevano per un ideale". Poi la Storia si sarebbe incaricata di sottolineare il resto. Ma la pietà - la sua sintesi - non doveva mancare: "Io al Borro ho fatto apporre una lapide con il ricordo di tutti i caduti, sia dell’una che dell’altra parte". E mi condusse dinanzi alla lapide nel vicino borgo antico. Un sogno di riconciliazione ancora a metà del guado, oggi che Amedeo di Savoia è scomparso.  

Andrea Ciappi