MASSIMO CHERUBINI
Cronaca

Amiata: neve abbondante ma impianti di risalita chiusi, rischio per la stagione sciistica

Nonostante la neve sull'Amiata, la chiusura degli impianti di risalita minaccia la stagione sciistica e l'economia locale.

Ecco la situazione di totale degrado delle piste da sci sul versante senese

Ecco la situazione di totale degrado delle piste da sci sul versante senese

Una ventina di centimetri in vetta, poco più della metà al secondo rifugio, sull’Amiata è arrivata la neve. Insieme ai candidi fiocchi torna di attualità la quasi certezza che anche per questa stagione sul versante senese della montagna non si scierà.

Poco importa se il campo scuola della vetta, punto più alto della montagna, nella pista del "Crocicchio" -dove si sono svolte gare di livello internazionale, in quella del "Canalone" ci sarà una copiosa coltre nevosa. Gli impianti di risalita rischiano di non avere i permessi -ad oggi non rilasciati- per aprire. Le piste non hanno il fondo, c’è erbaccia, intralci reti di protezione cadute. Senza seggiovia, senza ski-lift, senza la battitura delle piste non si potrà sciare.

E pensare che nel 1962 in quest’area prese il via l’attività turistica invernale. Venne realizzata la prima pista lunga quasi un chilometro, "Canal Grande", nome legato all’ingegner Fratin -veneto- che la tracciò. Quindi il montaggio della seggiovia, una tra le prime in Italia. L’Amiata, per anni, era la montagna dei romani, di parte dei toscani e degli umbri.

"E oggi – dice Elisabetta Giovani titolare dello storico hotel "Il Cantore" – nelle piste c’è erba alta, rami di piante che invadono i percorsi degli impianti di risalita. La seggiovia Cantore è ferma, con prospettive che preoccupano anche nel lungo periodo". Nel prossimo anno l’impianto dovrà essere sottoposto a revisione con un costo non inferiore al mezzo milione di euro.

"Sappiamo - dice ancora Giovani - che la Regione si è detta pronta a dare il suo contributo. Poi funzionerà regolarmente? Se non ci sarà revisione straordinaria a fine del prossimo anno la seggiovia muore e il versante sciistico senese rischia la parola fine". I molteplici punti di domanda, che nel corso degli anni sono stati posti, non hanno trovato una risposta certa.

Inevitabile il confronto con l’altro versante della montagna dove opera una diversa società. Alle "Macinaie", zona esposta a ovest a 1380 metri sul livello del mare, quando ci sono le condizioni, viene attivato l’impianto di innevamento artificiale "Al Cantore – sottolinea Elisabetta Giovani – siamo esposti ad est, a 1450 metri di altezza. Ma qui non si spara. E per le attività commerciali, per le numerose villette, non poter sciare quando c’è neve rappresenta un danno economico".