
Ampugnano resta a terra per Enac: "Ignorato il nostro progetto sui voli"
Carlo Panerai, vertice della Delta Aerotaxi, la società fiorentina che da 40 anni fa volare manager, star della moda e del cinema, assieme a turisti semplici anche se upper class, rimugina ancora sulla risposta gelida di Enac al suo progetto per far decollare, dopo decenni di sforzi inutili e soldi buttati, l’aeroporto senese di Ampugnano. "Oggi è un campo di patate - dice Panerai, che è appena tornato da tre giorni negli Stati Uniti con clienti importanti a bordo - senza nessuna strumentazione che funzioni. Non puoi atterrare se c’è un po’ di vento, se è buio o se piove, o se vieni da un Paese extra Ue. Io resto convinto che l’aeroporto di Ampugnano abbia potenzialità interessanti. Avevamo presentato a Enac una bozza di progetto di traffico di aviazione generale su Siena. Ma quando eravamo pronti ad entrare nel dettaglio, Enac ci ha liquidato in modo brusco".
Quali sono i rapporti tra Delta e lo scalo di Ampugnano?
"Ci hanno assegnato un servizio handling marginale. Ci sono clienti che volano espressamente su Siena, per il Palio abbiamo avuto un manager americano di altissimo livello. Il segmento di mercato dell’aviazione generale, anche se rappresenta una percentuale sotto il 5% dei movimenti totali di aerei, ha una forte ricaduta economica sulle comunità locali. Per questo serve una gestione professionale, diversa dai vettori low cost".
Quale era il suo piano per Ampugnano?
"Eravamo pronti a investire 17 milioni di euro sull’aeroporto senese, per dotarlo di infrastrutture e strumenti di ausilio all’atterraggio e al decollo, più tutte le cose che servirebbero per rimettere in funzione lo scalo. I nostri legali avevano iniziato una trattativa con Enac, ma qualcuno si è messo di traverso e il progetto si è arenato".
Non il vecchio gestore Sky Services di Napoli?
"Quello ormai appartiene alla storia. Gli era stata revocata la concessione e non c’è più. Qui si parla di soggetti del settore aeroporti, di elevato standing professionale. Che però hanno adottato una delle tattiche più usate dai senesi nella loro Festa: non vincono loro, ma non vogliono che vinca qualcun altro. E così Ampugnano resta nella palude, senza che niente si muova".
Cosa si può fare per far decollare Ampugnano?
"Io le dico cosa si potrebbe fare, perché oggi l’aeroporto è come una bicicletta senza catena, non ti porta da nessuna parte. C’è una carenza in Italia di scali per aerei privati, jet executive che nessun aeroporto vuole perché danno fastidio ai voli di linea. Siena deve abbandonare l’utopia di avere un volo di linea a Ampugnano, non ci sarà mai. Delta Aerotaxi ha gli uomini, il know how, le idee, la visione e anche i soldi".
Sia più concreto, dia cifre..
"Ampugnano non deve trasformarsi in una Disneyland, lo scalo non deve impattare con il territorio. Bisogna riaccendere le luci, le radioassistenze, avviare le procedure satellitari, avvicinamenti strumentali con il gps. Anche se in Italia le regole impongono anche il Vor Dme. Il bacino sono aerei privati, al massimo con 6-8 persone, coloro che se lo possono permettere. Il limite di 19 posti è un’invenzione di un tecnico dell’Enac, oggi siamo tutti sotto le regole Ue".
Perché insiste su Siena?
"Tanti anni fa vendetti un jet a Danilo Nannini, ho portato in giro tante volte anche Alessandro quando correva in Formula 1. Ho una passione per la città e per le Crete senesi. Gli aerei privati sono trattati da ’pezzenti’ in tutti gli aeroporti, da Milano a Roma, da Firenze a Pisa e Venezia, li cacciano via. Ed è uno spreco, sono tutti soldi persi".
Ripeto, cosa vorrebbe fare?
"La pista di Siena può accogliere aerei di buone dimensioni. La tecnologia ha fatto passi da gigante, ci sono aerei di aviazione generale che possono atterrare in 1.500 metri. Con i nuovi aerei, partendo da Siena in condizioni ottimali, si può arrivare a New York con un volo no stop. Dieci anni fa era un sogno, ora è realtà. Se vuole un numero, ritengo che ci siano le condizioni per arrivare a 5mila movimenti all’anno, in pratica 2.500 aerei"