REDAZIONE SIENA

"Anche da Siena no al razzismo"

La morte di George Floyd non è diversa da tante altre, purtroppo, ma la reazione si, quella è diversa. Una reazione che ha fatto il giro del mondo e ha raggiunto anche Siena, seppur in maniera contenuta. Erano poco più di un centinaio in piazza Duomo. Al presidio hanno aderito molte associazioni cittadine e anche se è grande il rischiodi etichettare determinati eventi, è giusto che certe tematiche non abbiano sigilli. Numeri certamente diversi e anche un po’ prevedibili. Dopotutto che i fatti acquisiscano importanza in base a dove accadono è un dato di fatto e lo dimostrano i pensieri espressi, sia sui social che al bar, che si possono facilmente riassumere con questa frase: "Con tutti i problemi che ci sono in Italia, perché manifestare per un fatto accaduto in America". Un modo di pensare, e quindi di agire, molto comune ma non per questo giusto. Siena, ieri, si è unita alle tante città del mondo in questa unica voce che nelle ultime settimane ha riempito le strade, non sempre e non ovunque in maniera pacifica, per esprimere non solo solidarietà all’America, scossa da un episodio di oggettiva disumanità, ma anche per dare un messaggio chiaro, ma non per questo sempre colto: il razzismo è un fenomeno umano e in quanto tale non è strettamente legato ad un unico paese. "A pochi giorni di distanza dall’omicidio di George Floyd, perchè è di questo che si tratta, è stato freddato un ragazzo disabile in Palestina, perché sospettato di portare ordigni esplosivi – spiega Vincenzo Loria, tra gli organizzatori della manifestazione – una comunità che scende in piazza si dimostra sensibile a queste tematiche e dimostra di condividere quel famoso ‘sogno’ e di volerlo concretizzare". Teresa Scarcella