
Verso le fonti rinnovabili
Nel 2024 in Italia il 41,2% dell’energia elettrica consumata è stato prodotto con fonti rinnovabili, cioè che sfruttano risorse naturali e inesauribili come vento, sole, acqua, sorgenti di calore del sottosuolo. Nel 2023 la produzione di energia rinnovabile era stata del 37,1%, mentre nel 2022 del 31%. Lo comunica Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale. I dati sopra citati ci indicano che in due anni questo tipo di produzione è aumentata di oltre il 10%, soprattutto con il contributo del fotovoltaico e dell’idroelettrico. Nel frattempo è drasticamente calata la produzione da fonti fossili, meno 6,2%, soprattutto a causa della chiusura di molte centrali a carbone. L’Italia dopo il referendum del 1987 non ha una produzione energetica nucleare, mentre in altri Paesi europei come la Francia e la Slovacchia è la principale fonte di energia. Negli ultimi anni sono state costruite centrali atomiche più piccole e sicure, ma l’energia atomica non è rinnovabile in quanto l’uranio prima o poi è destinato a esaurirsi, e rimane il problema dello stoccaggio delle scorie radioattive. Un dato importante riguardo al sostenibile è che a livello europeo nel 2024 oltre la metà della produzione di energia elettrica è stata raggiunta con fonti rinnovabili, e quindi questa potrebbe essere una strada molto promettente. L’Europa quindi, nell’ambito dell’obiettivo 7 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite "Energia pulita e accessibile per tutti", sta lavorando attivamente per "aumentare notevolmente la quota di energie rinnovabili nel mix energetico globale", come dice il goal 7.2.