Annegata nell’Elsa. Il direttore del Parco:: "Qui nessun divieto di fare il bagno"

Marino Centini spiega "che ci sono i cartelli per fare attenzione se non si è degli esperti nuotatori. Sono contrario a mettere un biglietto di ingresso e anche a chiedere il supporto di bagnini" .

Annegata nell’Elsa. Il direttore del Parco:: "Qui nessun divieto di fare il bagno"

Il direttore del Parco dell’Elsa Marino Centini interviene dopo la tragedia

Marino Centini è attualmente il facente funzione come direttore del Parco dell’Elsa. Il momento è di passaggio tra due amministrazioni, di conseguenza questo ruolo vige nelle more di una conferma. Sabato sera insieme al sindaco Piero Pii e ai soccorritori era sul Sentier Elsa insieme ad un suo collaboratore per prestare supporto nelle fasi di estrema difficoltà, quando la 31enne ghanese è affogata mentre faceva il bagno.

Centini, sull’Elsa c’è un divieto di balneazione?

"Dobbiamo dirlo una volta per tutte: sull’Elsa non c’è alcun divieto di fare il bagno. Al tempo stesso, però, va detto che non ci sono zone dedicate alla balneazione. Il bagno si può fare però con tutte le precauzioni. Sta ad ogni persona essere consapevole se farlo o meno".

Un’altra persona che ha perso la vita qui nel giro di pochi anni.

"Si tratta della seconda volta in 26 anni. Ci sono i cartelli fin dall’inizio del Parco per porre attenzione e far capire il pericolo di balneazione se non si è degli esperti nuotatori".

Tutti, quindi, possono tuffarsi?

"Il parco è libero ed è di libera fruizione. Per noi l’importante è tenere in sicurezza il sentiero. Che, infatti, lo è per l’inetro percorso. Bisogna far capire che c’è una differenza netta tra il Sentier Elsa ed il fiume".

Com’è possibile trovare una soluzione?

"Le persone dovrebbero essere consapevoli di quello che fanno. Personalmente non sono per vietare di fare il bagno. È un fiume naturale come tutti gli altri. Va considerato, però, che il suo letto è variabile. L’Elsa è costellato di cascatelle e dopo queste, il fondale è più profondo e soprattutto la profondità del fiume non è sempre la stessa. Il corso è irregolare, se una persona non sa nuotare è bene che non si butti. Non deve essere preso con leggerezza, come fare il bagno in piscina".

Negli ultimi anni il fenomeno è diventato social con la curiosità di fare il bagno nell’"acqua turchese". Si parla di circa 60mila visitatori all’anno. Forse servirebbero delle restrizioni?

"Il Parco è aperto non come area balneabile, ma per visitare il sentiero. Il turista è invitato a venire in questo luogo non per fare il bagno ma per guardare le bellezze naturali. Io non ho mai fatto il bagno nell’Elsa perché non sono un grande nuotatore".

Dove è morta la giovane è un’area pericolosa (sostanzialmente in linea d’area alle "Gore Rotte" e non in zona "Diborrato")?

"Dove accaduto l’incidente è uno dei punti più profondi di tutto il tratto di fiume colligiano. Ci passano anche con i canotti del rafting. A mio parere è una zona pericolosa".

Quali sono le prospettive per trovare una soluzione a questa brutta china?

"Il Parco esiste per vedere le bellezze naturalistiche non per fare il bagno. Io sono contrario a mettere il parco a pagamento ed anche a chiedere il supporto di bagnini".

Lodovico Andreucci