PINO DI BLASIO
Cronaca

"Anticorpi, progetto da 80 milioni. Tls ha detto no al nuovo impianto"

Baccheschi, presidente e ceo di AchilleS Vaccines: "Il flop dei monoclonali colpa del sistema Italia. Regeneron e Eli Lilly hanno guadagnato miliardi. Sul Biotecnopolo servono competenze e velocità"

Riccardo Baccheschi, presidente e amministratore delegato di Achilles Vaccines

Riccardo Baccheschi, presidente e amministratore delegato di Achilles Vaccines

Siena, 21 aprile 2022 - Riccardo Baccheschi , presidente e amministratore delegato di AchilleS Vaccines, insiste su due parole chiave per tracciare la rotta che dovrà seguire il distretto delle Scienze della Vita per dare un futuro a Siena: competenze e velocità di esecuzione. Le uniche due armi per non ripetere errori commessi in un passato troppo recente e per evitare che anche le prossime finiscano per rivelarsi grandi occasioni perdute.

"Durante la pandemia siamo rimasti a lungo in silenzio, per non intralciare la ricerca di terapie efficaci contro il Covid. Sugli anticorpi monoclonali Tls AchilleS Vaccines ha giocato un ruolo definito: chiamati da Rino Rappuoli, siamo stati finanziatori della ricerca e dello sviluppo degli anticorpi. E abbiamo fornito, in leggero ritardo, gli anticorpi prodotti da Menarini e infialato da IBI per i test clinici. Abbiamo investito oltre 5 milioni di euro, parte del prestito oneroso della Banca Europea per gli Investimenti. Con Tls abbiamo un contratto che ci garantisce il 30% dei profitti sull'anticorpo che abbiamo finanziato".

Ora c’è solo il debito con Bei.

"Noi crediamo molto nelle potenzialità del cocktail di anticorpi, previsto nel contratto".

Qual è la ragione del flop degli anticorpi Tls?

"Sta essenzialmente nell’atteggiamento italiano di sottovalutazione e di scarso impegno. Il Governo, la politica in senso ampio, danno solo la prima spinta, poi si fermano. Guardi cosa sta succedendo ad Anagni con Catalent: 100 milioni di dollari sul polo vaccini da realizzare, persi per lentezze burocratiche. Germania, Francia e Belgio hanno costruito tre impianti per produrre vaccini e anticorpi con i soldi della Bei e con BionTech ed Exothera come partner. Avremmo potuto averlo anche a Siena".

Perché non ce l’abbiamo?

"Il 16 aprile 2021 abbiamo presentato a Tls un progetto per un impianto di produzione di anticorpi che avrebbe dato lavoro a 150 persone. Costo 80 milioni di euro, un mix di finanziamenti Bei a fondo perduto e garantiti dall’impianto, con Cassa Depositi e Prestiti come partner. Ho visto anche delle sedi possibili, al Renaccio e a Pian del Casone. Per mesi ho atteso una risposta da Tls. A dicembre il consiglio d’amministrazione ha deciso di non accettare il progetto".

Hanno detto perché?

"Tls avrà avuto le sue buone ragioni. Ma l’impianto era un progetto diverso dallo stabilimento 23, la produzione di prototipi di vaccini e anticorpi. Era un polo industriale e poteva anche convivere con quello che avrebbe dovuto finanziare il Ministero per lo sviluppo economico".

Potrebbe essere riproposto in futuro?

"AchilleS Vaccines ora focalizzerà il suo impegno sull’antibiotico resistenza. Le tecnologie per sconfiggere i batteri che resistono agli antibiotici sono diverse dal Rna messaggero che è alla base di tanti vaccini contro il Covid".

Non è stata solo Tls a fare flop sugli anticorpi...

"E’ vero, ma i ritardi del sistema Italia sulle prove cliniche hanno impedito di fare profitti. Regeneron, AstraZeneca, Eli Lilly e Vir hanno incassato 20 miliardi e mezzo prima che la variante Omicron facesse saltare tutto".

Ora c’è la sfida del Biotecnopolo. Qual è la sua idea per evitare di perdere la chance?

"Non so molto del Biotecnopolo, eccetto quello che leggo sui giornali. Ma se Siena vuole seguire il modello Genova dell’Istituto italiano di tecnologia, dovrà avere tre elementi fondamentali: risorse ingenti per almeno 10 anni, velocità di realizzazione dei programmi, competenze anche industriali oltre a quelle di ricerca e sviluppo".

I quattro ministeri più i vertici di Tls stanno scrivendo lo statuto del Biotecnopolo...

"Penso che molto ruoterà attorno all’hub antipandemie, che potrebbe nascere non solo a Siena, e dai finanziamenti stanziati. Nella legge ci sono risorse previste per i primi tre anni, più una dotazione di 16 milioni di euro l’anno. Sarà cruciale decidere come investirli. Se il Biotecnopolo guarderà anche al settore industriale, non saranno secondarie le competenze nel settore produttivo. Siena ha grandi risorse nella ricerca e nei vaccini. Quando si parla di industria non vedo molte competenze locali. Bisognerà cercarle, non è detto che siano disponibili".