
Paola Tricomi è una research fellow all’Università per stranieri ed è affetta da atrofia muscolare
Siena, 24 marzo 2025 – “Carissima comunità senese, il mio nome è Paola Tricomi e sono una research fellow all’Università per stranieri. Sono siciliana ed ho una disabilità motoria grave causata da una malattia chiamata atrofia muscolare spinale; uso una carrozzina elettronica per muovermi, un ventilatore polmonare per respirare, una Peg per nutrirmi”. Inizia così la lettera aperta scritta da Paola che lancia un appello alla città. “Nel 2023 ho vinto questa borsa di ricerca all’Università per stranieri di Siena. Con rammarico devo dire che fin dall’inizio ho trovato difficoltà nell’estendere i supporti di cui usufruisco nella mia regione di residenza alla città in cui ho un domicilio lavorativo”.
La ricercatrice è a Siena e vive una situazione di emergenza: “Ho la necessità di attivare un servizio di assistenza domiciliare integrata (ADI) analogo a quello che, dopo una faticosa lotta, ho ottenuto fosse esteso anche ai miei spostamenti in Toscana per motivi di lavoro. Serve un dialogo tra regioni, sancito dalla legge italiana, che nel mio caso forse trova una pionieristica attuazione, cosicché il cittadino trovi adeguata assistenza su tutto il territorio. Nel mio precedente soggiorno è stato così possibile che l’Asp di Catania si facesse carico dei pagamenti della cooperativa senese eletta per il servizio (Terra di Siena). Oggi, però, lo stesso servizio non può essermi assicurato: la prima cooperativa a cui mi sono appoggiata non riesce più a garantirmi continuità di personale e le altre cooperative interpellate sembra non possano accogliere le mie esigenze. In queste condizioni, mi troverò costretta ad assumere una seconda assistente che possa dare il sostegno che mi è necessario. In preparazione di questo viaggio avevo anche sostenuto un incontro con l’assessora Serena Spinelli della Regione Toscana per un sussidio economico, ma non è possibile. Accanto a me numerosissime persone combattono la battaglia, il Rettore Tomaso Montanari, il Direttore del Dipartimento Giuseppe Marrani, e la Delegata alla Disabilità, Carla Bruno, e altri che mi sostengono perché riconoscono nella mia battaglia una battaglia di tutti. Non vorrei essere costretta a rescindere il mio contratto e la fiducia che l’Ateneo ha messo nelle mie mani”.