REDAZIONE SIENA

Apre Coincasa in piazza Gramsci "Un’opportunità nata dalla crisi"

Il lockdown ha fatto slittare i progetti del titolare Degortes "Eravamo pronti da tempo, ora speriamo nel Natale"

E’ tutto pronto. E lo è da giorni, per la verità: le disposizioni governative in materia anti-contagio ne hanno fatto slittare più volte l’inaugurazione. "Ma domani sì, apriremo, ci mancherebbe altro" dice Antonio Degortes. Aprirà quindi i battenti, in piazza Gramsci, Coincasa, negozio del marchio multinazionale Coin dedicato all’home decoration e all’oggettistica casalinga che debutterà con una collezione dedicata al Natale.

Un lampo di luce in un momento buio per l’imprenditoria, con tanti esercizi che invece di alzare la saracinesca sono costretti ad abbassarla e attività che annaspano nell’incertezza del futuro.

"Il progetto è partito ad agosto – spiega Degortes – quando un secondo lockdown era inimmaginabile. La chiusura di tre settimane ha portato a enormi difficoltà. La macchina era già partita. Ma anche nelle difficoltà si possono creare delle opportunità. Gli affitti delle location, per esempio, sono molto più bassi rispetto a qualche anno fa e Coincasa, poi, va a riempire uno spazio che a Siena mancava".

Uno spazio che darà ("No, dà: i contratti sono già firmati" ribatte il titolare) a sei dipendenti: la direttrice sarà Ylenia Centurioni, compagna di Degortes. E la speranza è che la ‘squadra’ possa ampliarsi. "Vediamo come andrà, come arriveremo al periodo primavera-estate". Antonio Degortes è impegnato su diversi fronti: nell’abbigliamento, nei profumi, nelle delle discoteche. "Per quanto riguarda l’abbigliamento è un disastro – ammette –: il governo ha fatto tante promesse, ma i fatti stanno a zero; abbiamo ricevuto soltanto qualcosina di mancia, ci hanno abbandonato. Ho otto negozi, con 30 dipendenti, anche all’estero: Tirana ha risentito un po’ del Covid, ma la situazione è migliore che in Italia, almeno siamo aperti. A Tenerife, per quanto riguarda la linea di profumo, ho ridimensionato l’attività: a livello sanitario stanno meglio, ma non c’è turismo. Le discoteche le hanno tenute aperte giusto un mese". "La speranza – aggiunge – è di superare velocemente questo momento, altrimenti non ci rialziamo".

Sperare aiuta, ma serve qualcosa di più. "Servono aiuti concreti – chiude Degortes –, nel mentre mi auspico che si possa resistere, invisi. E ci aspettiamo che le persone escano di casa e comprino nelle cosiddette ‘attività di vicinato’ e non on line. Dimostriamo che non siamo bravi soltanto a parole".

Angela Gorellini