Con l’inaugurazione di "Aerea" di Maura Banfo è concluso il primo ciclo di opere nell’Orto d’artista della Nobile Contrada dell’Aquila. Sono adesso quattro le realizzazioni che costellano i loro spazi esterni, da una lungimirante idea iniziale e dal contributo della Fondazione Monte dei Paschi. Con i contradaioli si deve aver fortuna: per l’Aquila avere due menti aperte ad una visione della Contrada come spazio che riflette la bellezza del mondo, attraverso l’arte e la parola, come Giampiero Cito e Paolo Torriti, è stato fondamentale per avere oggi un piccolo patrimonio che fa bene al rione ma anche a tutta la città. "Con gli elementi di aria, terra, acqua e fuoco – ha aperto gli interventi lo stesso Cito – si conclude un primo momento importante. Adesso questo lo possiamo definire il primo giardino d’artista della città. Ma non solo per Siena". L’originalità è ben spiegata in sintesi dal priore Francesco Squillace: "Mettere insieme arte contemporanea e Contrade è realizzare un’idea originale e destinata a ripetersi nel tempo, una scintilla che ha prodotto tutta una serie di opere che resteranno nel tempo". "L’Aquila ha dato un esempio per tutti" ribadiva alla nostra attenzione l’assessore Tucci, che qui è di casa, mentre Carlo Rossi della Fondazione Monte dei Paschi ricordava che il bando per le opere d’arte è stata una delle iniziative che ha avuto il maggior successo. "Si può parlare adesso di giardino d’artista" parole di Paolo Torriti, è la giusta interpretazione adesso concreta di un’idea felice, da veri mecenati, come lo erano in tempo quelli che abitavano i palazzi signorili che si affacciano sui giardini dell’Aquila. E poi l’artista Maura Banfo: "E’ stata una esperienza unica e importante per la mia vita, per come sono stata accolta ma soprattutto per aver conosciuto l’unicità della Contrada. Spero di aver portato con il mio lavoro altra bellezza". "L’aria è un volo", non possiamo che far riferimento al simbolo primario di questo rione. Ma è inevitabile non pensare che la città necessita sempre di questi inserimenti, perché l’arte non può fermarsi ad un preciso periodo storico. Dopo il fuoco di Alice Ronchi, la terra della pista dei barberi (alla memoria di Arturo Pratelli) di Francesco Carone, la fontana di Luca Pancrazzi, gli aquilini adesso possono vantare di avere anche "Aerea" di Maura Banfo.
Massimo Biliorsi