Archeodromo di Poggibonsi di nuovo nel mirino dei vandali. Nella notte sono state danneggiate varie strutture, tra cui il forno, che è stato spaccato a colpi di mazza. Il professor Marco Valenti, direttore scientifico del parco archeologico, è infuriato e minaccia addirittura di lasciare l’incarico e di scrivere la parola fine alla straordinaria avventura dell’Archeodromo, l’unico museo en plein air in italia dedicato all’ Alto Medioevo.
"L’ Archeodromo di Poggibonsi è stata una grande impresa di Archeologia Pubblica e di riconoscimenti diffusi a livello nazionale e internazionale – si sfogaValenti –. Ora sono molto stufo del comportamento ripetuto di alcuni ‘cittadini’: accensione continua di fuochi nel focolare che avevano spostato e ‘ricostruito’ qualche tempo fa; spostamento delle panche di fronte alle capanne e valanghe di mozziconi di sigarette per terra. Ma soprattutto la bella sorpresa del forno da pane distrutto a bastonate, del pollaio danneggiato, della porta dell’orto legato alla Capanna 1 divelto. Non mi si venga a dire ‘sono ragazzi’, o ci vorrebbero schiaffoni (oppure le telecamere: come se fosse facile poi vedere i filmati...) e quant’altro".
E ancora: "Qui siamo di fronte ad atto di inciviltà diffusa e comportamenti spregevoli – lamenta Valenti – In queste condizioni sarà molto difficile per me e il mio gruppo di lavoro andare avanti. Sono davvero stufo. Si distrugge e si insozza scientemente un museo. La domanda, retorica, allora è: vale la pena di proseguire?".
Purtroppo non è la prima volta che il parco archeologico è teatro di raid vandalici. Di conseguenza, l’amarezza del direttore scientifico è più che legittima. Il parco di Poggiobonizio, ricostruzione in scala reale di un villaggio di epoca carolingia, con una media annua di 30 mila presenze è uno dei luoghi più visitati del territorio. Una formula, quella delle ricostruzioni storiche all’Archeodromo, che si sta rilevando vincente. Chi fa tappa quassù si immergere nell’atmosfera di un villaggio di epoca carolingia, con tanto di artigiani e guerrieri in costume, ricostruzioni di battaglia e di eventi storici che uniscono rigore filologico, spettacolo, partecipazione attiva del pubblico che viene reso protagonista delle scene in costume rappresentate. Ma a qualche teppistello, evidentemente, tutto questo non piace.