REDAZIONE SIENA

Arte contemporanea: "Esposizione permanente impossibile da allestire". Restituita la donazione

Il sindaco Fabio: "La risoluzione consensuale del contratto riduce il rischio di responsabilità per l’ente, evitando problemi legali futuri".

Il sindaco Fabio: "La risoluzione consensuale del contratto riduce il rischio di responsabilità per l’ente, evitando problemi legali futuri".

Il sindaco Fabio: "La risoluzione consensuale del contratto riduce il rischio di responsabilità per l’ente, evitando problemi legali futuri".

Cala il sipario sulla donazione della collezione di 478 opere d’arte contemporanea da un’anonima benefattrice al Comune di Siena. Il Consiglio comunale ha infatti approvato al risoluzione e lo scioglimento per mutuo consenso del contratto, che impegnava Palazzo pubblico a esporre in modo permanente e unitario 270 delle opere al Santa Maria della Scala, organizzando eventi annuali per mettere in mostra le restanti 208. A illustrare l’atto, il sindaco Nicoletta Fabio: "Il Comune provvederà alla restituzione delle opere alla donante con spese di trasporto a proprio carico e verifica in contraddittorio del loro stato all’arrivo. Al contempo la benefattrice rinuncia a ogni azione anche risarcitoria nei confronti dell’amministrazione comunale, ricevendo un rimborso una tantum delle spese legali sostenute mediante versamento di 9mila 730 euro".

Il sindaco ha poi sottolineato: "Questa amministrazione si è trovata a gestire una situazione del tutto particolare. Abbiamo attivato nuovi incontri e confronti, anche con i rappresentanti legali, per capire come individuare una soluzione, ma la benefattrice è rimasta granitica nelle sue richieste: dalla location al Santa Maria, al curatore di sua scelta, fino alle mostre annuali delle opere non in esposizione permanente. Essendo impossibile rispettare le condizioni e gli oneri previsti nel contratto di donazione, con la prospettiva di un esito infausto del giudizio civile, abbiamo deciso la risoluzione consensuale del contratto". Monica Crociani, FdI, ha sottolineato l’opportunità dell’atto, Adriano Tortorelli di Progetto Siena è stato invece molto critico: "Siena non può permettersi figuracce simili. Tutto ciò è la conseguenza di una programmazione inesistente per il Santa Maria. E’ un vero disastro, un fallimento: siamo a deliberare una Waterloo". Concorde il civico Fabio Pacciani: "E’ la conferma che i 5 anni della precedente amministrazione sono andati persi. Dovete costruire una programmazione seria per il Santa Maria". Il Dem Alessandro Masi ha ricordato: "Nel 2019 avversammo l’atto per mancanza di chiarezza sugli estremi della donazione. Oggi si chiude un’iniziativa iniziata male e finita peggio". Secca la replica di Pierluigi De Angelis, FdI: "Ci vuole più coraggio a riconoscere la situazioni che vanno risolte che ad accettarle. L’accordo transattivo evita rischi di pagamento delle spese legali e di risarcimenti". Vanni Griccioli (Per Siena) ha evidenziato: "Questa è stata una nostra battaglia nel precedente mandato. Questo iter ha generato nucumento al Comune per una serie di spese comunque sostenute. Invito a non ripetere simili errori". Marco Falorni (Udc) ha attaccato l’opposizione: "Dite che avevate ragione? Allora votate a favore dell’atto per coerenza e onestà intellettuale". Immediata la risposta di Luca Micheli (Pd): "Ci vuole la volontà di approfondire le cose prima di adottare gli atti. La Giunta Valentini non firmò l’accordo perché il Santa Maria non era abbastanza grande per ospitare la collezione. L’amministrazione di centrodestra invece ha voluto marcare il cambio di passo. Avete fatto prevalere la politica sul buon senso". Il sindaco Fabio ha chiuso il dibattito, rilanciando: "E’ stata una scelta sofferta, fatta dopo aver esperito tutti gli approfondimenti possibili. Quanto al futuro del Santa Maria, il 3 febbraio verrà presentata la programmazione e lo statuto della Fondazione, che richiede massima attenzione e cautela, è sulla mia scrivania".

Cristina Belvedere