"Solo chi è stato schiavo, se non diventa schiavista, può insegnare agli altri la libertà". Un messaggio profondo, quello di Carlotta Natoli, risuonato forte tra le quattro mura della casa circondariale di Santo Spirito. E’ stata la nota attrice – di cui ricordiamo, tra gli altri, i film Ladri di cinema, La verità vi prego sull’amore, Le amiche del cuore e Troppa grazia o le fiction Distretto di Polizia, Tutti pazzi pe amore, Braccialetti rossi, Il silenzio dell’acqua o La compagnia del cigno – a inaugurare la nuova stagione del progetto ‘Artisti dietro le sbarre’. Nel piccolo teatro della casa circondariale senese non c’è stato bisogno di palchi o scenografie: Carlotta ha scelto di disporre le sedie in cerchio, rifiutando la posizione privilegiata dell’artista, abbracciando un dialogo alla pari con i detenuti. Con grande sensibilità, ha raccontato alcuni frammenti della sua infanzia. Cresciuta vicino al carcere di Regina Coeli, apriva ogni sera la finestra sperando che Peter Pan entrasse nella sua stanza. Invece, sentiva le grida dei detenuti, un suono che l’ha segnata profondamente e che oggi l’ha riportata in una struttura detentiva, questa volta per ascoltare e dare voce a chi spesso rimane nell’ombra. Il cerchio di sedie è diventato il simbolo di uno scambio intenso e umano. I detenuti si sono lasciati andare, condividendo storie. Carlotta ha ascoltato con attenzione, rispondendo con empatia e senza giudizio, dimostrando quanto potente possa essere un confronto autentico. Uno dei momenti più toccanti, quando un detenuto ha deciso di leggere due poesie in dialetto sulla sua Napoli e sui figli cresciuti in un contesto difficile. La musicalità delle parole e la sincerità dell’autore hanno colpito Carlotta che ha ricambiato con cqualche prezioso suggerimento. L’incontro, durato un’ora, ha lasciato una traccia profonda sia tra i detenuti che nella stessa attrice.
Angela Gorellini