L’Orto Botanico che conosciamo oggi deve molto a un personaggio scomparso sessant’anni fa, che Accademia dei Fisiocritici e Università di Siena ricorderanno con una giornata a lui dedicata.
A ripercorrere l’opera di Arturo Nannizzi, botanico e micologo senese, è il volume ‘La bellezza della scienza: Arturo Nannizzi, il signore delle erbe’, che sarà presentato martedì prossimo alle 17 nell’aula magna dell’Accademia senese. Gli autori della pubblicazione, una coedizione tra Fisiocritici e Betti editrice, sono la pronipote dello studioso Marcella Cintorino e Paolo Leoncini.
"A dialogare con loro – anticipano dall’Accademia – sarà Paolo Mazzarello, docente di Storia della medicina all’Università di Pavia, che ha studiato la cura con l’erba della regina, ossia la belladonna a cui Nannizzi si dedicò a lungo con una missione perfino in Bulgaria su mandato della regina d’Italia Elena di Savoia".
Fa parte delle iniziative dedicate a Nannizzi anche la mostra allestita nel seminterrato dell’Accademia, che sarà illustrata dalle curatrici Ilaria Bonini e Claudia Perini. Subito dopo, proprio nell’Orto Botanico che si trova lì accanto, sarà scoperta la targa che dedica ad Arturo Nannizzi la collezione comunemente nota come ‘scuola’, con un intervento di Davide Orsini, direttore del Sistema museale universitario senese.
La giornata si concluderà con la visita alla mostra, che rimarrà poi aperta (a ingresso libero) fino al 20 ottobre: lunedì e venerdì dalle 9 alle 19; martedì, mercoledì e giovedì 9-15, sabato 14-19. "Dotato solo di licenza elementare ma di una smisurata passione per le piante – lo descrivono i Fisiocritici – dedicò la sua vita all’Orto Botanico fin dal 1893, prima come volontario, poi come inserviente, custode e infine tecnico, fino ad assumerne addirittura la direzione. Da autodidatta condusse ricerche originali, alcune ritenute ancor oggi fondamentali. Autore anche di poesie e di disegni, fu un assiduo divulgatore scientifico. Nell’Accademia fece rinascere la sezione agraria dotandola anche di un periodico annuale". Nel 1954 la città di Siena gli consegnò anche il Mangia d’argento e successivamente gli intitolò una via.
Una di quelle figure storiche che hanno inciso nella vita culturale della città, lasciando la propria traccia. E proprio per valorizzare questo tipo di memoria collettiva, l’Accademia ha deciso di dedicare una giornata di approfondimenti al Signore delle erge, e l’intitolazione di una parte di quell’Orto Botanico che a lui deve tanto.
Riccardo Bruni