Asciano, la sorpresa del fantino. Aceto: “Ho venduto la mia tenuta a una donna texana”

Andrea Degortes sta ultimando il trasloco dall'immobile alle porte di Asciano. “Abbiamo restaurato quella di 200metri quadri comprata nel ’70”

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Andrea Degortes nella sua tenuta

Siena, 17 novembre 2024 – Inossidabile, Aceto. Sorriso da guascone, al collo una sciarpa bianca. Fisico asciutto. Scende le scale della piscina insieme al labrador nero, Lucky, la sua ombra.

Il sole bacia il casale dove sono state tessute le trame del Palio e ogni dirigenza è andata a parlare con il ’re’. Teatro di litigate furibonde e di pace fatte, di gioia e qualche dolore. Il buen retiro, scrigno degli affetti e della passione che ha ’incendiato’ l’esistenza del fantino più conosciuto al mondo, Andrea Degortes.

La tenuta ’Le Focaie’, nel cuore delle crete giusto una manciata di chilometri da Asciano, è Aceto. Difficile immaginarlo senza la vallata sullo sfondo dove tante volte è andato al galoppo, spingendo a perdifiato.

Senza il portico dove ha accolto grandi nomi dello spettacolo e star del cinema americano, Mel Gibson per esempio. “Qui c’è stato anche Gigi Riva”, racconta orgoglioso mentre c’è un via vai di persone che caricano mobili e arredi del casale. Perché Aceto riserva sempre sorprese.

E’ abituato a spiazzare. “Sì, ho venduto la proprietà, compresi i tredici ettari, ad una texana. Porterà qui anche dei cavalli da passeggio, non so bene”, svela tradendo giusto un velo di emozione.

“Senza nessun rimpianto, l’unico che dovrà un po’ abituarsi è il mio Lucky”, aggiunge il re della Piazza. “Non siamo vecchi ma anziani, per portare avanti l’azienda serve grande impegno, anche l’agriturismo richiedeva sforzi non indifferenti. E poi i costi. Così torniamo da dove siamo partiti”, racconta Aceto.

“Dopo la vittoria del primo Palio nell’Oca comprammo la grande casa ad Asciano. Circa 200 metri quadrati che abbiamo ora completamente ristrutturato e attrezzato per le nostre necessità”, gli fa eco l’altra metà del cielo, Marzia.

La moglie che è stata (ed è) la sua forza. Che ha saputo essere roccia nei momenti belli e nelle inevitabili difficoltà che a tutti la vita riserva. Il punto fermo. Perché l’ha sempre amato. Torneranno dunque a vivere a brevissimo nella grande casa di Asciano, dove sul soffitto sono state dipinte le Contrade di Siena, al centro l’Oca.

Argomento sempre spinoso, quello di Fontebranda, per Aceto che ha vinto 5 Palii con questo giubbetto, ma ha corso l’ultima Carriera nella Torre. Era il 2 luglio 1996. Quei tre giri sul tufo ce l’ha nel sangue. Impressi sulla pelle.

Perché a quelli – e al suo carattere strabordante e orgoglioso, alla sua voglia di brillare – che deve tutto. Parla della casa nuova e del trasloco, dà indicazioni agli operai su cosa mettere nel furgone. Poi torna lì, al Palio.

“Ho fatto diventare professionisti gli altri fantini, prima spesso capitava che bevessero e di sicuro non si allenavano come adesso. Ora sono atleti”, ribadisce il ’re’ della Piazza. “Se a Siena mi amano? Sicuramente ora quelli che mi apprezzano sono di più, quando correvo era diverso”, confessa.

Poi guarda al futuro. “Se c’è un po’ di salute ed il fisico regge l’idea sarebbe quella di girare tutta l’Italia e, magari, nei mesi freddi andare invece all’estero a cercare il caldo per godersi la vita”. Arriva il nipote, gli occhi di Aceto brillano. “Che fai, lo vuoi fare il fantino?”, chiede sfoderando un sorriso. “Nonno, ma sono troppo piccoli”, ribatte lasciando aperto uno spiraglio. E sciogliendo il cuore di Aceto, che a maggio compirà 82 anni. Si chiudono per lui le porte dun periodo aulico, si spalancano quelle della nuova vita. “da anziani ma non vecchi”, ribadisce con un mlampo negli occhi.