PAOLA TOMASSONI
Cronaca

Asl, il nuovo dg Torre: "Sorpreso e onorato. Pronto a fare squadra"

Fra propositi e prossime sfide, le prime dichiarazioni del nuovo direttore "Un’Azienda solida con una struttura tecnica da far invidia a tutta la Toscana".

Fra propositi e prossime sfide, le prime dichiarazioni del nuovo direttore "Un’Azienda solida con una struttura tecnica da far invidia a tutta la Toscana".

Fra propositi e prossime sfide, le prime dichiarazioni del nuovo direttore "Un’Azienda solida con una struttura tecnica da far invidia a tutta la Toscana".

"La nomina in Asl Sud Est è stata una grande sorpresa: sapevo della stima della Regione per Monasterio e il mio operato, ma davvero non mi aspettavo questo cambiamento. Anche perché in Monasterio ci sono diversi progetti avviati e pensavo di doverli portare avanti. Pertanto, dopo l’iniziale dispiacere di dover lasciare la comunità dove sono professionalmente cresciuto, mi sono sentito onorato dall’incarico in Asl Sud Est, un’azienda che vanta ottima reputazione in Toscana": inizia così la prima conversazione con Marco Torre che ieri si è insediato alla guida dell’Azienda sanitaria della Toscana Sud.

C’è chi ha sollevato il dubbio sulla sua esperienza in una realtà eccellente ma di nicchia.

"La grandezza dell’area vasta – equivalente a metà Toscana – non mi preoccupa, quanto invece la capillarità di servizi che devono applicarsi su un territorio con progressivo invecchiamento della popolazione, bassa densità abitativa e aree periferiche da coprire ugualmente. Credo che l’esperienza in Monasterio sia per me un valore aggiunto: Monasterio è stata palestra, laboratorio di preparazione in vista delle prossime sfide. In questi anni abbiamo lavorato sul coinvolgimento dei professionisti, ognuno nel proprio ruolo, verso un obiettivo comune: la risposta ai bisogni di salute, con il paziente al centro di un lavoro squadra. L’altro versante del lavoro, che penso possa e debba applicarsi all’organizzazione della Sud Est, è il trasferimento tecnologico, l’innovazione digitale. Va detto che in questa Asl trovo una tecnostruttura solida, invidiata in tutta la Toscana: la prima impressione è quella di un’azienda con professionisti entusiasti e con senso di appartenenza".

Quali le sfide della sanità territoriale?

"E’ tutto estremizzato in Sud Est. Bisogna lavorare su un modello organizzativo che metta insieme territorio, ospedali e cittadini, tutti partecipanti e coinvolti nel percorso di cura, a partire dai professionisti della sanità, delle seconde e terze file come della prima. Va creato un modello con al centro il paziente, i suoi bisogni. Poi il coinvolgimento delle altre istituzioni territoriali, i Comuni e i sindacati. Non ultima la grande opportunità dei fondi Pnrr, con 100 milioni di euro investiti qui: anche in questo l’Asl Sud Est è stata la prima a progettare e avviare gli interventi".

Il rapporto con l’AouSenese?

"Ho già avuto diversi contatti con Antonio Barretta, un caro collega con cui ci sono grandi affinità in termini di progetti. Devo dire che da fuori guadavo con invidia alla programmazione di area vasta avviata da Asl e Scotte: dunque la base è solida, ma c’è ancora tanto altro da fare su questa strada. Il modello integrato di organizzazione di cui parlavo pocanzi prevede la partecipazione di tutti i professionisti ai progetti condivisi, di un’azienda come dell’altra".

E l’ex dg D’Urso l’ha sentito?

"Certo. Ho sempre ammirato la sua azienda tanto coesa".

Paola Tomassoni