Assistenza domiciliare. Buoni alle famiglie per garantire i servizi

Un ’tesoretto’ di 585mila euro arrivato dalla regione per l’Alta Val d’Elsa. L’obiettivo è favorire la permanenza delle persone nelle proprie abitazioni.

Assistenza domiciliare. Buoni alle famiglie per garantire i servizi

Un ’tesoretto’ di 585mila euro arrivato dalla regione per l’Alta Val d’Elsa. L’obiettivo è favorire la permanenza delle persone nelle proprie abitazioni.

Importante passo in avanti per il potenziamento dell’assistenza domiciliare attraverso tutta una serie di interventi innovativi.

La Società della Salute Alta Val d’Elsa (che si occupa dei servizi assistenziali dei territori comunali di Poggibonsi, Colle, San Gimignano, Radicondoli e Casole) ha già scelto i quattro operatori che erogheranno i servizi. Il progetto in questione si chiama So.Do.Ve e ha ottenuto recentemente un finanziamento regionale di 585 mila euro. Un ‘tesoretto’ per migliorare la vita delle persone non autosufficienti, soprattutto di quelle affette da demenza. Il programma servizi di particolare rilevanza sociale, in grado di rendere meno problematica dal punto di vista emotivo ed economico la vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Una delle colonne del progetto, la cui filosofia è favorire il più possibile la permanenza di queste persone presso le loro abitazioni, è senza dubbio l’assegnazione di buoni alle famiglie per pagare persone o strutture che offrono prestazioni specialistiche, come ad esempio la riabilitazione in strutture specializzate.

"Quello sulla rampa di lancio – spiega la stessa Società della Salute – è progetto articolato in quattro settori: servizi di continuità assistenziale ospedale-territorio per favorire l’accesso a servizi e prestazioni di carattere socio-sanitario di sostegno e supporto alla persona anziana con limitazione temporanea dell’autonomia o a rischio di non autosufficienza; percorsi per la cura e il sostegno familiare di persone affette da demenza; concessione alle famiglie di contributi per l’ assistente familiare; servizi di assistenza a minori con disabilità e alle loro famiglie". "La non autosufficienza – conclude SdS- visto l’indice di vecchiaia piuttosto alto della popolazione della Valdelsa, sarà una delle sfide più complesse da affrontare nel prossimo futuro sia in chiave di prevenzione che di risposta dei servizi".

Tuttavia, grazie a questi quasi 600 mila euro appena erogati dalla Regione, sarà centrato un obiettivo fondamentale: curare e assistere le persone fragili presso le loro abitazioni. Per ulteriori informazioni le famiglie interessate possono contattare direttamente la Società della Salute Alta Val d’Elsa. Per quanto riguarda i percorsi di cura e il sostegno familiare di persone affette da demenza, il destinatario (o i suoi familiari/tutore/amministratore di sostegno), può presentare richiesta di assegnazione del buono entro il 31 dicembre 2024, salvo esaurimento delle risorse.

Marco Brogi