Denunciò violenza sessuale, “muro di silenzio sul caso: la Federazione non ha fatto nulla”

La schermitrice raccontò di essere stata abusata durante un ritiro a Chianciano Terme. La replica della Fis: “Abbiamo agito correttamente”

Tribunale (foto di repertorio)

Tribunale (foto di repertorio)

Roma, 8 luglio 2024 – Denunciò di essere stata abusata sessualmente durante un ritiro a Chianciano nell’agosto 2023: da allora, secondo quanto denuncia il legale della schermitrice, la Giustizia sportiva non ha mosso un dito nei confronti dei due giovani schermidori indagati.

“Vogliamo abbattere il muro di silenzio che circonda questa vicenda e per questo abbiamo depositato un esposto alla procura della Federscherma e per conoscenza al procuratore generale dello Sport, Ugo Taucer al fine di accertare le responsabilità disciplinari dei due schermidori. In casi così gravi non si possono attendere i tempi della giustizia ordinaria", dice l'avvocato Luciano Guidarelli che assiste, in collaborazione l'associazione ChangeTheGame, la giovane atleta, all'epoca dei fatti minorenne.

I due giovani sportivi sono indagati dalla Procura di Siena per l'accusa di violenza sessuale di gruppo. “Su quanto avvenuto, fino ad oggi, la Fis non ha mosso un dito - prosegue il legale -. Solo uno degli schermidori si è autosospeso per una sola gara. La mia assistita non è stata mai ascoltata e a nulla sono serviti i miei solleciti”.

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"È accaduto anche di peggio, la giovane, nei mesi scorsi, si è recata per delle gare in Turchia e lì, nello stesso albergo, c'erano i ragazzi che lei accusa di stupro. La madre è dovuta intervenire per cambiare hotel”.

L’avvocato prosegue: “La ragazza mi ha riferito, inoltre, di sentirsi isolata ed emarginata della Federazione quasi come se denunciando quanto subito abbia fatto qualcosa di sbagliato”. Sostenuta dell'Associazione la ragazza ora chiede a Coni e Fis di intervenire. “Questi atleti - al netto di quanto deciderà la giustizia penale - hanno infranto le regole di comportamento previste proprio dalla Fis con condotte gravi e inopportune”, conclude Guidarelli.

Non si è fatta attendere la risposta della Fis, che ha replicato per mezzo di un comunicato. "La Federazione Italiana Scherma, in merito all'inchiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena e a seguito di alcune dichiarazioni a mezzo stampa apprese nella giornata di oggi, ribadisce, con totale fermezza, la correttezza, la trasparenza e la responsabilità del proprio operato, nel rispetto delle regole, dell'indipendenza della Giustizia sportiva, dei ruoli e del Diritto".

"La FIS - com'è noto e come è stato confermato dagli Inquirenti - ha seguito il caso fin dal primo momento in cui è giunta l'informazione di una denuncia – si legge ancora – con la tempestiva trasmissione della medesima alla Procura federale. Rapportatasi di continuo con la Magistratura ordinaria, alla Federazione fu rappresentato, e continua ad oggi a essere rappresentato a un anno di distanza dalla denuncia, l'assenza di presupposti per l'applicazione di misure cautelari (neppure le meno restrittive), oltre all'impossibilità di condividere informazioni investigative in quanto coperte da segreto istruttorio".

Prosegue la Federscherma. "Dinanzi alla totale inesistenza di qualsivoglia nuovo elemento, neppure a seguito dell'incidente probatorio celebratosi a Siena, la Fis respinge ogni tipo di accusa e rivendica l'assoluta correttezza del proprio operato, che ribadisce essere, così come lo è stato fin dall'inizio, responsabile e volto alla tutela dei più basilari - e per la Federazione Italiana Scherma irrinunciabili - diritti, della denunciante e di tutti gli altri soggetti a diverso titolo coinvolti"