Atti vandalici e reati: "Servono progetti"

Lo psicologo Pedani analizza la situazione: "Sono gruppi di giovanili che delinquono. Casi da non sottovalutare".

Atti vandalici e reati: "Servono progetti"

Atti vandalici e reati: "Servono progetti"

Casi di adolescenti protagonisti di reati, anche in Valdelsa. Azioni vandaliche - al parcheggio del Vallone a Poggibonsi o nel centro storico - ed episodi che rientrano nel disagio o nella microcriminalità: vicende dalle quali il territorio sembra non essere immune. A esaminare il quadro è lo psicologo Pierangelo Pedani. Dottor Pedani, spesso si utilizza l’espressione ‘baby gang’... "Non è esatta, perché una baby gang presuppone un’organizzazione. Con un capo, spesso maggiorenne, che si avvale di minori per furti, danneggiamenti o atti aggressivi. Situazioni che interessano le aree metropolitane. Per le nostre latitudini sceglierei un’altra terminologia: ‘gruppi giovanili che delinquono’. Non intendo certo definire la Valdelsa ‘a rischio criminalità’. Però non dobbiamo sottovalutare gli scenari". In che modo affrontare la questione? "Dovrebbe spettare ai Comuni il compito di dare il via ai progetti. Creando per esempio delle commissioni specifiche e lavorando con la sanità, i servizi sociali, con noi professionisti, le forze dell’ordine, il volontariato. Soggetti attivi nel contrastare il fenomeno e potenzialmente in grado di estirparlo". Le cause? "Anche il ‘disfacimento della famiglia’ e la progressiva mancanza di controllo degli adulti sui minori. Le carenze di vincoli affettivi portano talvolta i ragazzi a fare ciò che capita. E menzionerei la ‘commercializzazione del crimine’ in una generazione legata ai social, strumenti che arrivano a condizionare le condotte, i valori, le relazioni". Non mancano esempi positivi. "Numerosi in Valdelsa i giovani impegnati nel volontariato, bravi nello studio, nello sport, La partecipazione stimola il coinvolgimento e può far ritrovare una nuova consapevolezza nel rapporto con l’altro".

Paolo Bartalini