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«Costellazioni» al Santa Maria della Scala
Due settimane tutte speciali, per visitare la mostra ‘Costellazioni: Arte italiana 1915-1960 dalle Collezioni Monte dei Paschi di Siena e Cesare Brandi’, al Santa Maria della Scala. Dal 14 febbraio al primo marzo sarà infatti possibile vivere, attraverso le visite e le iniziative, un percorso inedito tra i capolavori di Carrà, Guttuso, Sironi, Donghi, De Pisis, Burri, Severini, Campigli, Morandi, Rosai, Viani, Levi, Mafai, Manzù, Marini, Afro, Scialoja, Turcato e tanti altri.
Un collettivo di giovani poetesse e poeti dell’università di Siena presenterà venerdì 14 la raccolta ‘Un Giorno di Festa’ di Matteo Tasca, con il quale discuteranno i curatori della rassegna ‘Vis-à-Vis parole’ Beatrice Restelli, Ilaria Crocchini e Andrea Ragazzo. Al termine, la visita accompagnata alla mostra e un ‘brindisi poetico’.
Martedì 21 alle 17 ‘Un tè con Moira Ricci’, ovvero un pomeriggio all’insegna dell’arte in compagnia dell’autrice dell’opera esposta nella mostra al Santa Maria. Sabato 22 alle 11, lunedì 24 alle 18 e il primo marzo di nuovo alle 11, tre giornate dedicate a ‘Brindisi sotto le Costellazioni’, un esclusivo ciclo di tre visite guidate che condurranno i visitatori in un viaggio tra capolavori e racconti d’arte.
Per info e prenotazioni: [email protected]. L’esposizione, promossa dal Comune di Siena, Fondazione Monte dei Paschi, Santa Maria della Scala, Musei Nazionali di Siena e Università di Siena, è stata prodotta dalla Fondazione Santa Maria della Scala e da Opera Laboratori con l’organizzazione di Vernice Progetti Culturali. Il progetto espositivo, corredato dal catalogo edito da Sillabe, vanta un comitato scientifico composto da Laura Bonelli, Axel Hémery, Luca Quattrocchi e Chiara Valdambrini.
Rimarrà visitabile fino al 30 marzo e rappresenta un viaggio attraverso l’arte italiana dagli anni della Grande Guerra fino ai primi anni Sessanta. Le opere provengono da due collezioni private. La prima è quella del Monte dei Paschi. L’altra collezione è quella privata di Cesare Brandi, che comprende opere di artisti con i quali lo storico e critico dell’arte ha intrattenuto rapporti personali, per cui si tratta per lo più di doni di grandi artisti e collezionisti di enorme valore. Se la collezione del Monte dei Paschi è in genere custodita nei caveau della banca, quella di Brandi è stata trasferita da Villa Brandi ai depositi della Pinacoteca.
Riccardo Bruni