REDAZIONE SIENA

Terrore sul bus: "Mi hanno ferito con tre coltellate. Chiama aiuto, ho paura di morire"

La telefonata-choc dell'autista accoltellato su un mezzo di linea a Santa Colomba al collega prima di accasciarsi in una pozza di sangue

SCONVOLTI L’addetto al servizio Tiemme Fabio Mignarri e il collega Alessio Boccaccio

Siena, 30 luglio 2017 - «PRONTO, ho preso tre coltellate, ho chiamato i carabinieri». Poche parole pronunciate con un filo di voce al telefono per chiedere aiuto all’addetto all’esercizio. Così l’autista di Tiemme, sebbene gravemente ferito, è riuscito ieri poco prima delle 15, a dare l’allarme all’amico e collega Fabio Mignarri: «Ho ancora in mente ogni singola parola di quella telefonata – racconta l’addetto all’esercizio –. Mi ha anche detto: ‘Ho paura di morire, chiama i carabinieri anche tu’. Poi più nulla. Ho immediatamente contattato i militari che mi hanno detto di essere già in azione». Mignarri si è quindi precipitato a Santa Colomba.

«QUI CI SONO molti migranti – gli fa eco il collega Alessio Boccaccio – ma non è mai successo nulla. Questa zona è una sorta di ‘piccola Svizzera’. Ci si conosce tutti. Mai nessun episodio di violenza nei confronti del personale Tiemme, neppure verso gli autisti donna. E’ un’isola felice».

Il cinquantunenne, sposato e padre di due figli, era stato assunto dall’azienda di mobilità nel 1997 ed era noto come persona molto mite. Difficile quindi pensare a una lite. Pare molto più probabile che l’ivoriano abbia dato in escandescenze per poi aggredire l’autista. Il giovane non è infatti nuovo a episodi del genere. Lo scorso 19 luglio alla stazione di Poggibonsi era salito sul treno senza biglietto e, quando il controllore gli ha chiesto il tagliando di viaggio, l’ivoriano lo ha colpito con un pugno al volto. In quell’occasione era intervenuta la Polfer che aveva arrestato lo straniero per lesioni e resistenza a incaricato di pubblico servizio. Dagli accertamenti era emerso che il 19enne era irregolare in Italia, con vari precedenti di polizia e colpito da un decreto del prefetto di Siena con il quale gli era già stato revocato il programma di accoglienza.

INTANTO a Santa Colomba monta la polemica. Il professor Pierluigi Esposti, noto oculista che risiede nella zona, annuncia che si farà promotore di una raccolta di firme per chiedere l’allontanamento dei giovani stranieri ospitati nella struttura di accoglienza di «Pangea»: «Andrò casa per casa – annuncia al sindaco Raffaella Senesi (anche lei presente sul luogo dell’aggressione) – perché è una vergogna: questi stranieri stanno qui senza fare nulla tutto il giorno e di notte si aggirano intorno alle nostre case. Chiediamo di poter vivere in tranquillità, in modo normale. Del resto siamo cittadini onesti e paghiamo le tasse: la sicurezza è un nostro diritto».

Cristina Belvedere