Avi.Coop, lettera dei lavoratori: "Noi, lasciati in balìa degli eventi"

I dipendenti a tempo indeterminato criticano l’accordo firmato in Regione: "Trovata l’intesa per gli avventizi i sindacati non hanno più alzato la voce". La replica: "Questa soluzione indicata a modello in Toscana".

Avi.Coop, lettera dei lavoratori: "Noi, lasciati in balìa degli eventi"

Avi.Coop, lettera dei lavoratori: "Noi, lasciati in balìa degli eventi"

Tornano a far sentire la loro voce i dipendenti di Avi.Coop. Dopo gli accordi in Regione del 27 giugno, sono i circa 20 lavoratori a tempo indeterminato a esprimere preoccupazione in un documento dove denunciano che l’intesa poteva essere "migliore per tutti". I lavoratori ripercorrono le tappe dai mesi di incertezza sul futuro al 13 giugno dell’annuncio della dismissione del polo di Monteriggioni al verbale del 19, fino alle firme del 27. "Ci lamentiamo del modo in cui siamo stati trattati da un’azienda che in due settimane chiude uno stabilimento con 200 persone e non considera le situazioni di alcuni degli operai a tempo indeterminato (dipendenti con minimo 21 anni di anzianità fino a un massimo di 37; a quattro di loro mancano due anni alla pensione, mentre i restanti hanno 55 anni o più, quindi sono difficilmente ricollocabili) e dalla mancata tutela delle organizzazioni sindacali che, una volta sistemati gli avventizi, hanno abbandonato i tempi indeterminati, festeggiando questo accordo-quadro come una vittoria, quando non lo era". E ancora: "A ciò si aggiunge una situazione surreale: nonostante le promesse nell’assemblea del 28 giugno dei sindacati di una cassa integrazione già attiva, in realtà solo in questi giorni Amadori ha inviato la richiesta al ministero, che dovrà valutarla, decidere se accettarla (cosa non scontata) e comunicare nel caso le tempistiche di pagamento".

Secondo il gruppo di lavoratori, "si rischia di vedere persone tenute a casa senza stipendio e senza cassa integrazione per almeno due-tre mesi. Non può essere firmata la conciliazione individuale perché subordinata alla cassa integrazione. Ci si può dimettere volontariamente riscuotendo la buonuscita (ma rinunciando agli ammortizzatori sociali) – tuonano – e solo per 5 persone, altrimenti si rischia l’annullamento dell’accordo".

Il commento finale: "E’ una situazione che ci lascia l’amaro in bocca e la convinzione che fossimo solo un peso per questa trattativa e che, una volta trovato l’accordo per gli avventizi, i sindacati non abbiano voluto alzare la voce con l’azienda per paura di far saltare l’accordo quadro, lasciando però noi lavoratori assunti a tempo indeterminato in balia degli eventi".

Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil precisano: "In presenza di problemi tecnici, comunque non di competenza dei sindacati, la situazione deve essere rivalutata con l’azienda che si è impegnata a dare una risposta per i prossimi giorni. Nessuno dei lavoratori, fissi o avventizi, deve restare senza stipendio e la mensilità di luglio sarà regolarmente riscossa all’inizio di agosto. Ricordiamo – aggiungono – che la proposta iniziale dell’azienda prevedeva la corresponsione di due sole mensilità, passate a dieci grazie anche all’intervento dei sindacati. Questa presa di posizione disattende il corpo di un’intesa approvata dai lavoratori nell’assemblea del 28 giugno e che può essere ancora risistemata negli aspetti tecnici. Senza dimenticare – concludono le sigle sindacali – che tale accordo è stato indicato a modello dalla Regione per la tutela della fragilità del lavoro".

Paolo Bartalini