Roberto Rosa
Cronaca

Morbidi, cento anni di storia. “Il segreto? Niente personalismi: l’azienda viene prima di tutto”

I fratelli Patrizia, Alessandra e Antonio portano avanti l’attività fondata da nonno Armando. “Abbiamo imparato molto da nostro padre. Grazie anche ai dipendenti, persone speciali”

Lucia, Sandro, Antonio, Alessandra e Patrizia Morbidi

Lucia, Sandro, Antonio, Alessandra e Patrizia Morbidi

Siena, 18 gennaio 2025 – Siamo seduti a un tavolo del locale Morbidi in Banchi di Sopra, per gustare con loro un aperitivo serale condito da ricordi, aneddoti, ma soprattutto di pensieri positivi, dettati dall’unione di intenti di questi tre fratelli, Patrizia, Alessandra e Antonio, che stanno mandando avanti l’attività da oltre 50 anni, in pratica metà del percorso centenario dell’antica bottega di gastronomia. Il momento è importante per questa attività che festeggia cento anni di storia, come ricorda la vetrina che si affaccia proprio in via Banchi di Sopra.

“Siamo cresciuti all’interno nei nostri negozi – afferma la primogenita Patrizia, classe 1961 – in quanto già da bambini i nostri genitori ci coinvolgevano nell’attività, dandoci la responsabilità di riscuotere alla cassa. Il mio impegno a tempo pieno avviene dopo il diploma, compatibilmente con gli studi universitari, dopodiché, dal 1985 la mia presenza a negozio è stata continuativa”. Patrizia, sposata con Sandro Zani, ha due figli Guido e Vittorio coinvolti nell’attività. “Proseguiamo così in quel percorso che nonno Armando e poi mio padre Sandro, hanno individuato per sostenere l’azienda di famiglia. Credo che questo sia un valore aggiunto per tutti noi”. Dello stesso parere è Alessandra, il ‘braccio legale’ del Gruppo, grazie a una laurea in Giurisprudenza. “Anch’io - ci racconta Alessandra - ho alternato la mia esperienza lavorativa tra il negozio e l’ufficio di amministrazione che un tempo avevamo in Piazza Gramsci, affiancata da mio padre. Tenere un’amministrazione non era facile; non c’erano i computer, neppure i commercialisti. Adesso lavoro nella sede di Pian del Casone, stabilimento della Salcis, dove la nostra attività produttiva ha conosciuto un ampio sviluppo, grazie alle lavorazioni dei prodotti che possiamo definire tutti ‘fatti in casa”.

T15LY-D
Lucia, Sandro, Antonio, Alessandra e Patrizia Morbidi

Alessandra, sposata con Pietro Rubegni, ha due figli, Edoardo e Giovanni che hanno imboccato altre strade professionali. “Credo che uno dei segreti del nostro successo, sia quello di aver sempre messo in risalto l’attività e non i personalismi. Siamo una squadra ben affiatata, grazie anche ai nostri dipendenti, sempre molto disponibili, persone serie, oneste, con grande competenza e professionalità”. Concetti questi ribaditi anche dall’ultimogenito Antonio, nato nel ‘67 che le due sorelle additano come il ‘tuttofare’ della situazione; lui, umilmente, corregge il tiro: “Non mi sono mai tirato indietro, anch’io da giovanissimo ho avuto modo di dare una mano ma se non era per le mie sorelle forse non sarei qui. Sono state encomiabili nei momenti più difficili, quando i miei genitori non potevano più seguirci. Proprio da loro ho imparato a non lasciare nulla al caso, come per esempio la cura dei nostri prodotti”.

Tenere i contatti quotidiani con i clienti, con i rappresentanti, con i supermercati, non è cosa facile; Antonio riesce a districarsi da tutto questo stando dietro a una scrivania, che spesso però abbandona per portarsi nei laboratori di produzione: “Non faccio altro che seguire le orme di mio padre che ci ha sempre lasciato molta iniziativa e da cui ho ricevuto questi insegnamenti. Un altro segreto? Trovare un punto di incontro con le mie sorelle sulle strategie aziendali, senza interessi personali”. Antonio, sposato con Lucia Bartalena, ha un figlio Alberto, anche lui coinvolto nell’attività. Prima di salutarci, Patrizia, Alessandra e Antonio sottolineano l’apporto che la componente femminile ha sempre dato alla ditta Morbidi, a partire dalla figura di Zia Amelia che dette impulso nel 1925, con l’idea della Pizzicheria. Cento anni di storia dove il marchio Morbidi ha travalicato i confini nazionali, per espandersi in Europa e talvolta anche fuori Continente. State per caso covando qualche altra idea? Risposta corale: ‘Forse, vediamo, chissà…”.