
Inchiesta sulla baby gang, sono già stati fissati gli interrogatori dei cinque ragazzini, tutti minorenni, finiti quattro in comunità e uno alla ‘permanenza domiciliare’ per associazione a delinquere finalizzata, a vario titolo, a furti, rapine e lesioni aggravate. Il giudice del tribunale di Firenze li ha convocati stamani per ascoltarli visto che sono scattate misure cautelari nei confronti degli adolescenti ritenuti "pericolosi" e capaci di compiere altri reati. I ragazzi, tre di 16 anni mentre gli altri due ne hanno 15, vivono a Siena e in alcuni paesi della cintura periferica, come Sovicille e addirittura a Montalcino.
Il blitz della Squadra Mobile con i colleghi delle Volanti è scattato martedì all’alba, quando gli agenti hanno bussato alla porta di casa delle famiglie portando via quattro minorenni che si trovano adesso in comunità. Uno, senese, è a casa. Affidato ai genitori che devono garantire il rispetto delle regole da parte sua. Voluminosi gli atti dell’indagine, coordinata personalmente dal procuratore Antonio Sangermano. A confermare le tesi dell’accusa anche i filmati delle telecamere che hanno aiutato molto gli investigatori a dare un nome ed un volto agli autori di alcune scorribande nel centro storico cittadino che da maggio ad ottobre avevano destato clamore fra i cittadini. E che, grazie all’operazione condotta dalla polizia, non si sono più ripetute negli ultimi mesi. Tutti gli avvocati che si occupano dei cinque giovanissimi – Francesco Pletto, Enrico Buoncompagni, Benedetta Cappelli e Gianni Giorgi con Riccardo Lottini – hanno chiesto copia dei documenti per approfondire le contestazioni che a ciascuno vengono fatte. E potersi difendere. Ma i tempi per ottenerli sono stati strettissimi per cui è assai probabile che in questa fase si possano avvalere della facoltà di non rispondere. Riservandosi in seguito ulteriori mosse. Stante anche le regole imposte dal Covid 19 non dovrebbero avvenire i trasferimenti a Firenze dei minorenni che potranno parlare in video-chiamata.
Un altro troncone dell’inchiesta ancora aperto riguarda l’aggressione , sempre nella zona di Salicotto, ad un uomo a cui era stato fratturato il naso e rotto una costola. I componenti della baby gang – che devono ancora essere identificati – addirittura lo chiamavano per nome, provocandolo.
La.Valde.