REDAZIONE SIENA

Bad bank del Monte, le quattro clausole della Bce

Il sì di Francoforte vincolato all’emissione di 250 milioni di subordinati, a garanzie del Tesoro e di investitori

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Un altro passo è stato compiuto verso la bad bank con i crediti deteriorati ceduti ad Amco e il progetto di scissione denominato Hydra. Il consiglio d’amministrazione del Monte dei Paschi, riunitosi ieri, ha preso atto dell’invio della ‘draft Decision’ del provvedimento autorizzativo da parte della Banca Centrale Europea, in merito all’operazione. Un tecnicismo complicato lessicalmente, dietro il quale si celano le prescrizioni della Banca Centrale Europea, rivelate nelle settimane scorse e recepite dagli amministratori di Rocca Salimbeni. Nessuna osservazione da girare a Francoforte, Banca Mps aspetta la decisione finale " in linea con le tempistiche precedentemente comunicate al mercato".

L’autorizzazione è condizionata da quattro eventi che Siena dovrà attuare. Il primo è l’emissione di strumenti subordinati per almeno 250 milioni, a condizioni di mercato, ammissibili per l’inclusione nel patrimonio di base di classe 2 (Tier 2). Toccherà al Monte emettere questi bond, prima della data di efficacia della scissione, quindi da sottoscrivere entro il 31 dicembre 2020.

Seconda condizione, un decreto legge o una legge ordinaria che accantoni i fondi pubblici necessari per la sottoscrizione di aumenti di capitale a condizione di mercato da qualsiasi società pubblica italiana, come Tier 1. La Bce chiede, in pratica, che quel miliardo e mezzo stanziato nel decreto Agosto per ricapitalizzare società partecipate o sottoscrivere obbligazioni sia ancora a disposizione quando arriverà la decisione finale.

Terza condizione, il Monte dei Paschi dovrà fornire alla BCE, prima della data di efficacia della scissione, almeno tre ‘comfort letters’, emesse da diverse banche d’investimento, confermando che, secondo le rispettive analisi e stime, la banca sarebbe ragionevolmente in grado di far sottoscrivere da investitori privati almeno il 30% dell’importo degli strumenti Tier 1 aggiuntivi.

La quarta condizione è il corollario finale dei passaggi tecnici per cedere gli 8 miliardi lordi di crediti deteriorati, più il miliardo di asset patrimoniali, entro il 31 dicembre: toccherà a un’assemblea straordinaria di Banca Mps approvare le modifiche statutarie necessarie per rendere la scissione efficace. Per questo il consiglio si è riunito ieri: in modo da avere il tempo utile per convocare l’assemblea entro novembre-dicembre.

P.D.B.