
La piccola, che ha appena compiuto 8 anni, è figlia del nostro collaboratore Massimo Montebove .
La Corte d’appello di Roma ha confermato ieri le condanne stabilite dalla sentenza di primo grado del tribunale di Velletri sul caso della piccola Lavinia Montebove (nella foto), figlia del nostro storico collaboratore Massimo, investita da una macchina nel 2018 all’età di 16 mesi nel parcheggio dell’asilo nido ‘La Fattoria di Mamma Cocca’ nella cittadina laziale. Per il fatto erano state condannate a due anni e 6 mesi la maestra Francesca Rocca, per lesioni colpose gravissime stradali e abbandono di minore, e a un anno l’investitrice Chiara Colonnelli (lesioni colpose gravissime stradali con patente sospesa per un anno). "Sicuramente c’è soddisfazione per l’esito del giudizio di appello che conferma la sentenza di primo grado ma la soddisfazione non è sulla sentenza in sé ma per la restituzione della verità alla famiglia di Lavinia". Così all’Adnkronos Cristina Spagnolo, avvocato dei genitori di Lavinia Montebove, la bimba che il 15 marzo scorso ha compiuto otto anni e che dal momento dell’incidente ha continua necessità di assistenza. "È una sentenza che auspicavamo e che rende giustizia, che ha riconosciuto in appello la correttezza di quanto è stato fatto in primo grado, soprattutto per Lavinia", spiegano Massimo Montebove e Lara Liotta, i genitori della bambina, dopo la sentenza di Appello a Roma che ha confermato le condanne per la maestra e la donna alla guida dell’auto che nell’agosto 2018 ha investito la loro figlia, da allora in coma vegetativo. "Nessuno ci ridarà la Lavinia di prima ma la giustizia italiana in due gradi di giudizio ha stabilito con certezza che c’è stata una responsabilità. Era quello che chiedevamo - aggiungono - La nostra è stata sempre una richiesta di giustizia e non di vendetta, soltanto una richiesta di verità".