REDAZIONE SIENA

Camilla uccisa da una pila. La bimba è arrivata a Massa in condizioni critiche. Ora si attende l’autopsia

L’inchiesta della Procura dovrà fare luce sui dubbi della famiglia sul primo ricovero e la dimissione

La piccola Camilla

La piccola Camilla

Massa, 16 novembre 2024 – Sarà l’autopsia disposta dalla Procura di Massa, fissata per lunedì, a chiarire le cause della morte di Camilla, la bambina di 17 mesi deceduta martedì all’Ospedale del Cuore di Massa, dove era stata trasferita dal policlinico di Santa Maria alle Scotte. Con una nota l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese ieri ha spiegato che la bambina è morta dopo aver ingerito una piccola pila. “Arrivata in gravi condizioni all’ospedale Santa Maria alle Scotte, nonostante la rimozione della pila – si afferma nella nota – le sue condizioni sono successivamente peggiorate e, trasferita d’urgenza in elisoccorso all’Ospedale del cuore di Massa, è deceduta nella giornata del 12 novembre”.

Ma il nastro di questa tragedia va riavvolto ai giorni precedenti. “La bambina era arrivata all’ospedale in gravi condizioni – prosegue l’Azienda ospedaliera – a causa dell’ingerimento di una piccola pila, risalente a diversi giorni precedenti. Dopo tutti gli accertamenti, è stata sottoposta ad intervento di asportazione del corpo estraneo e sono stati seguiti tutti i protocolli previsti in questi casi, ma le sue condizioni sono successivamente peggiorate, probabilmente a causa delle sostanze rilasciate dalla pila che hanno avuto poi un effetto lesivo sull’aorta”.

Martedì la decisione di trasferirsa d’urgenza “per un problema all’aorta”. “La bimba è arrivata in elisoccorso a Massa, ma poco dopo l’arrivo le sue condizioni sono peggiorate in modo repentino e fatale. L’Aou Senese e Monasterio sono vicini alla famiglia ed esprimono le più sentite condoglianze”. Una nota ufficiale che entra a far parte della ricostruzione della tragedia affidata alla Procura.

La famiglia, attraverso il legale Vincenzo Bonomei, mette in luce possibili responsabilità: “Non possiamo omettere quello che è successo durante il primo accesso, che sarà appurato dalle indagini, e fa nascere perplessità in relazione alla circostanza che la bimba è stata dimessa per poi ricorrere a distanza di dopo poche ore all’aiuto dei sanitari”. Un primo accesso cui sarebbero seguite le dimissioni, sostiene la famiglia, poi il ritorno al pronto soccorso delle Scotte una seconda volta per l’aggravarsi delle condizioni della bambina. Poi la situazione è precipitata fino alle decisione di tentare il trasferimento all’Opa di Massa specializzato nella cura dei problemi al cuore per i più piccoli. “Sono stato messo al corrente dell’avvenuto ingerimento della batteria – ha detto ancora l’avvocato Bonomei – sono altresì al corrente che durante il primo accesso non è stato evidenziato questo aspetto. Non voglio essere polemico, perché le indagini dovranno permettere lo sviluppo di un quadro oggettivo”. Con la nomina dei periti di parte, si procederà dunque all’esame autoptico sulla piccola Camilla.