
Il professor Francesco Molinaro e il professor Mario Messina si sono occupati del caso
Siena, 28 maggio 2023 – “E’ come se fosse rinato, per me e mio marito, nel momento in cui è stato estubato e ha iniziato a piangere, respirando con i suoi polmoncini", dice con affetto la nonna del neonato, commuovendosi. I medici delle Scotte hanno salvato la vita a quel frugoletto atteso con gioia per nove mesi. Se non avessero capito subito, appena vista la luce, che il piccolo era in difficoltà intervenendo rapidamente in toracoscopia, adesso non potrebbero godersi quel bambino "che – racconta la donna – respira e prende il latte di mia figlia. Nella sanità ci sono ogni giorno tanti piccoli miracoli, quello di mio nipote è uno di questi. Perciò l’ho voluto raccontare affinché tutta la comunità sappia che abbiamo alle Scotte un’eccellenza. Una sanità dove gli operatori socio-sanitari e gli infermieri, i medici e tutto il personale hanno conservato, pur nella professionalità, una dimensione umana. Vediamo di tenerci cara questa sanità pubblica che, nel mio caso, è stata accogliente, attenta, premurosa. Noi nonni e anche la zia possiamo solo fare elogi e dire grazie a tutto il reparto, al professor Francesco Molinaro della Chirurgia pediatrica e al direttore, professor Mario Messina".
La battaglia per la vita del piccolo senese inizia appena venuto alla luce, il 15 maggio scorso alle 14.25 alle Scotte. "Parto regolare, gestito perfettamente anche nel rispetto dell’evento nella family room. Sembrava che il bimbo respirasse male. Hanno voluto verificare se avesse ingerito liquido amniotico. Dopo averlo escluso è apparso chiaro che quell’affanno dipendeva da un’atresia esofagea. Una grave malformazione del tubo digerente in cui l’esofago non si connette con lo stomaco ma comunica con la trachea. Incompatibile con la vita, non poteva alimentarsi", racconta la nonna. Il giorno seguente hanno verificato che non presentasse altre patolologie e mercoledì 17 maggio il bimbo è stato operato in toracoscopia. "L’intervento è durato 4 ore, riuscendo perfettamente. E il 23 maggio mio nipote, che era in terapia intensiva neonatale, è stato estubato. Ogni giorno che passa sta meglio. Se non fosse nato a Siena – osserva – non so se avrebbe avuto la stessa fortuna, anche se ha cominciato presto a combattere nella vita".