ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Banca Mps, via libera dal Governo: "Il Golden power non sarà adottato"

Fra due giorni l’assemblea sull’offerta pubblica di scambio per l’operazione con Mediobanca. L’ad Lovaglio all’evento di Qualivita: "Servivano radici forte per pensare un’operazione così innovativa". .

Un momento dell’incontro di ieri a Qualivita

Un momento dell’incontro di ieri a Qualivita

Una lunga carrellata, dal primo ingresso a Rocca Salimbeni "dove appena entrato ho sentito il profumo di banca", ai giorni nostri, a poche ore dall’assemblea che varerà il nuovo progetto di Banca Monte dei Paschi, anzi quello che viene tratteggiato come un "sogno" che ha le sembianze dell’opera pubblico di scambio con Mediobanca: "La diversità è il vero valore, l’Italia ha bisogno di qualcosa di nuovo e noi siamo i protagonisti". Luigi Lovaglio, amministratore delegato di Banca Monte dei Paschi, è il protagonista del nuovo appuntamento di Qualivita, che celebra venticinque anni a difesa delle denominazioni di origine, in sostanza della qualità dell’agroalimentare italiano.

Il tema affidato a Lovaglio è quello di "valore" e per cinquanta minuti si spazia lungo una traiettoria che spazia su molti temi, ma in realtà segue una linea retta e molto chiara: si parte dalle radici (quel "profumo di banca" che è la trasposizione di cinquecento anni di storia) e si arriva dritti all’operazione finanziaria (anzi industriale) più ambiziosa degli ultimi anni. Quella fusione con Mediobanca che proprio ieri il Governo ha anche formalmente benedetto, negando l’uso del golden power: "Le radici solo il prerequisito del valore – ha detto Lovaglio –, più sono forti e più puoi guardare in alto. Per questi abbiamo pensato a Mediobanca, non potevamo pensare ad altro con radici talmente forti...".

Detta così pare facile. "Ma bisogna fare le cose giuste dicendolo prima", è la chiave di volta per Lovaglio. Ricordando che in quel primo giorno alla Rocca non percepì solo una storia secolare, ma sentì anche chi gli squadernava davanti difficoltà in serie. "Ci ho messo poco a realizzare che si trattava solo di problemi da mettere a posto un po’ alla volta". Con un ingrediente fondamentale: "Serviva coraggio, ma il coraggio ti aiuta solo quando hai una visione. E la nostra visione era da subito quella di riportare Banca Mps ad avere successo e far emergere il valore che era coperto dalla nebbia".

E così le scelte anche difficili, per le quali l’ad di Banca Mps ringrazia il gruppo di lavoro e i dipendenti: "Quando abbiamo fissato la priorità di semplificare il Gruppo, sapevamo che non era facile. Perché, anche se è quasi passata inosservata, la scelta di far uscire quattromila persone nello stesso giorno è stata un unicum al mondo. E lo abbiamo potuto fare grazie al grande spirito di solidarietà che c’è al Monte, perché non solo abbiamo fatto sì che fosse un’uscita buona, ma chi se ne è andato era contento perché chi restava aveva di nuovo la possibilità di crescere".

Altro snodo cruciale, le battaglie legali. "Mi sono messo a studiare, affiancato da validi collaboratori e mi sono convinto che avevamo ragione – ha detto Lovaglio –. A quel punto ho ritrovato il coraggio e quando, alla vigilia di un 30 giugno, sono venuti a chiedermi 1,5 miliardi, magari per ottenere poi il 10 o anche il 7 per cento, ho detto di no. ’Ma fino a ieri trattavamo’, mi è stato detto. Ho risposto che non si trattava più, perché eravamo dalla parte giusta. Oggi posso dire che qualche notte non è che si dormisse bene, ma quando è arrivata l’ultima sentenza della Cassazione, l’emozione è stata talmente forte che ho esultato come se avessimo fatto un goal".

Ha chiuso il suo intervento, l’ad di Rocca Salimbeni, con la sua particolare ricetta, mutuata e amplificata dal sistema di rating. Invece della tripla A, il segreto risiede in una quintupla A che declina la necessaria attitudine al lavoro: "Avanguardia, amore, autenticità, agonismo e allenamento, accelerazione".