
E’ bufera in vista dell’assemblea ordinaria dei soci di Banca Valdichiana Credito Cooperativo di Chiusi e Montepulciano, chiamata ad approvare il Bilancio di esercizio 2019 martedì prossimo alle 17 nell’auditorium di via Mencattelli a Montepulciano. Il Comitato dei Soci, che rappresenta 150 aderenti, ha scritto una dura nota in cui contesta "la nomina di quattro componenti del Cda in sostituzione degli esponenti cessati dalla carica": "Il 15 marzo scorso abbiamo rappresentato con una mail al presidente Tamagnini il fatto che l’emergenza sanitaria impediva ogni spostamento delle persone, bloccando così la facoltà dei soci Bcc di presentare candidature richiedenti la firma autenticata dal presidente o da un notaio – si scrive –. Inoltre la consultazione del Libro Soci, tenuto dall’ufficio a Chiusi, non era fruibile dai non residenti (causa il divieto di spostamenti tra Comuni). Infine il fatto che la sede legale e dell’Ufficio Soci Bcc erano entrambi a Chiusi, comune che all’epoca risultava con una non invidiabile incidenza di casi di quarantena". Il presidente del Comitato Alessandro Bologni con Maria Grazia Virgilio, Giuseppe Gigliotti e Leonardo Iaconi lamentano: "A tale mail non è stata data risposta. All’opposto, si è proceduto alla sostituzione dei 4 membri del Cda, non considerando la palese impossibilità dei soci a presentare candidature, bloccando così l’esercizio di elettorato attivo e passivo da parte della base sociale". Di qui l’invito al presidente Tamagnini "a rinviare tale punto dell’ordine del giorno a una futura assemblea, riaprendo anche i termini per la presentazione di candidature". E sempre in merito alle candidature, "con particolare attenzione al termine indicato nell’avviso per i soci del 9 marzo – si sottolinea – il Comitato invita il presidente a prendere atto che sarebbe stato il 30 marzo il termine ultimo di presentazione (ovvero 30 giorni antecedenti la prima convocazione dell’assemblea) e non il 17 marzo, sottraendo così ben 13 giorni alla possibilità della base sociale di presentare candidature". Su tale aspetto, ritenuto "lesivo di diritti spettanti ai soci", il Comitato si riserva di informare gli organi tutori per le valutazioni del caso. Il Comitato ribadisce che la propria "ragion d’essere è ribadire la centralità del socio" e fa presente infine come tale centralità sarebbe stata conseguita fissando la seconda convocazione dell’assemblea nel mese di settembre "e non a ridosso della prima, così come è stato". "Questo – si conclude – avrebbe permesso non solo la presenza fisica ma anche la discussione e la conseguente partecipazione e votazione dei soci".