MASSIMO BILIORSI
Cronaca

Banco del mutuo soccorso. Andrea Bruni nella storica band: "Li seguivo fin da ragazzo"

Il batterista senese è entrato in pianta stabile nel gruppo attivo da oltre cinquanta anni "Sono andato a casa di Nocenzi, abbiamo suonato un paio di brani e così mi hanno preso".

Il batterista senese è entrato in pianta stabile nel gruppo attivo da oltre cinquanta anni "Sono andato a casa di Nocenzi, abbiamo suonato un paio di brani e così mi hanno preso".

Il batterista senese è entrato in pianta stabile nel gruppo attivo da oltre cinquanta anni "Sono andato a casa di Nocenzi, abbiamo suonato un paio di brani e così mi hanno preso".

La notizia ci ha fatto davvero piacere e consolidato la nostra già ottima considerazione sui musicisti del territorio. Andrea Bruni è entrato nell’organico del Banco del Mutuo Soccorso. Il pensiero è andato subito ai primi anni Settanta, all’acquisto del primo immortale disco "salvadanaio", oggi ambìto da tutti i collezionisti. Agli anni d’oro del prog per un gruppo che continua anche adesso la sua corsa con leader Vittorio Nocenzi. Incontriamo Bruni nel mezzo del loro tour.

Dopo quella con il Rovescio, come è nata? E come ti stai trovando?

"È sicuramente un’esperienza straordinaria far parte del Banco, band che adoravo e seguivo da quando ero ancora minorenne. Sono arrivato nel gruppo attraverso una serie di avvenimenti inaspettati e meravigliosi. Dopo aver suonato nel Rovescio della Medaglia ho fondato La Cruna del Lago con i miei amici Pino Polistina alle chitarre, Carmelo J.Arena alle tastiere e Matteo Tuci al basso. Con La Cruna abbiamo pubblicato il nostro primo album Schiere di Sudditi e ci siamo esibiti al Trasimeno Prog Festival di Castiglione del Lago, aprendo il concerto proprio al Banco del Mutuo Soccorso. Ci sono state occasioni per conoscere meglio i membri del gruppo e soprattutto la tour manager Lorella, che non ringrazierò mai abbastanza per l’affetto e la fiducia nei miei confronti".

E poi cosa è successo?

"Quando per il Banco è giunta la necessità di trovare un nuovo batterista mi sono ritrovato subito tra i possibili candidati. Vittorio Nocenzi, tastierista e leader della formazione, mi ha invitato a casa sua per un colloquio, allo scopo di conoscermi meglio e sentirmi suonare. Abbiamo provato insieme un paio di brani e alla fine mi ha dato il benvenuto nel gruppo. E eccomi catapultato in questa tournée invernale, che prevede una serie di concerti nei teatri di tutta Italia. Per me è una grande soddisfazione, oltre che un grandissimo onore".

Siete tornati all’attenzione con il nuovo disco Storie invisibili, che è diverso dal Banco anni Settanta.

"Storie Invisibili chiude una trilogia iniziata nel 2019 con Transiberiana e proseguita con Orlando nel 2022. È un omaggio alla gente comune. Per realizzare questo disco è stata scelta la struttura della forma canzone, di più facile ascolto, pur senza disdegnare l’impiego di strumenti storici dell’era prog, il moog. Io ho avuto il privilegio di ascoltare l’album in anteprima e sono rimasto molto colpito per la sua varietà: ci sono ballate con un lirismo che riporta al Banco degli esordi e brani decisamente più in linea con la svolta rock degli ultimi decenni".

Nel repertorio del concerto ci saranno anche i classici dei vecchi dischi. Quali e che emozioni ti danno?

"La scaletta di questa tournée prevede tre brani da Storie Invisibili e poi una sorta di viaggio nel tempo, dai dischi più recenti fino ai classici degli esordi. Sono molto legato a R.I.P., un brano antimilitarista che purtroppo è ancora di un’attualità spaventosa. Adora anche Moby Dick, che già suonavo dal vivo quando ero adolescente. E poi c’è Non mi rompete, una poesia dolcissima che ancora oggi chiude i concerti del gruppo. È un pezzo che dal vivo cresce di intensità fino a coinvolgere il pubblico in un finale al cardiopalma. Inoltre è anche il brano che più mi ricorda Francesco Di Giacomo e Rodolfo Maltese, gli altri due grandi leader della band che il pubblico non ha dimenticato".

Contemporaneamente stai portando avanti altri progetti?

"C’è ovviamente La Cruna del Lago, in cui mi occupo anche dei testi. Con gli altri amici stiamo lavorando per il secondo disco e speriamo di poterlo completare presto. Suono anche nel Gran Riserva PowerTrio, sempre con Carmelo alle tastiere e Giuseppe Galgani alla chitarra, con loro ripropongo i classici del rock e del blues. Collaboro anche con altri musicisti e cantautori della mia zona e mi ritengo fortunato perché ho un rapporto di amicizia speciale con ciascuno di loro".

Infine, hai un bel progetto per il futuro?

"Di progetti ne ho veramente tanti, ma il mio scopo principale è quello di migliorarmi sempre di più. Per questo dopo tutti questi anni mi siedo dietro piatti e tamburi con la stessa emozione degli esordi, praticando lo strumento ogni giorno per unire al massimo entusiasmo la migliore preparazione. Da più di venti anni insegno batteria in alcune scuole tra le provincie di Siena e Firenze. Per me la didattica ha un ruolo veramente importante e il rapporto con gli allievi è da sempre fonte di crescita e di confronto. Quindi direi che in futuro voglio continuare a essere un individuo felice, aiutando anche gli altri a raggiungere lo stesso obiettivo".