PAOLA TOMASSONI
Cronaca

Al Bandini arriva la settimana corta

Sabato niente scuola, largo agli amici. L’innovazione scatterà a partire dal prossimo anno scolastico

Alfredo Stefanelli

Alfredo Stefanelli

Siena, 0 gennaio 2016 -  «E’ BELLA la scuola che si rinnova», dice Angela Ceccarelli, professoressa di lettere e responsabile dell’orientamento al Bandini. L’innovazione in questione è l’adozione della settimana corta delle lezioni, dal lunedì al venerdì, con il sabato dedicato alla famiglia, agli svaghi, alle passioni e al tempo di recupero, in un percorso scolastico che si presenta sempre più lungo per i nostri giovani (a suon di specializzazioni, master e quant’altro).

L’innovazione c’è tutta: il Bandini con l’adozione, deliberata dal consiglio d’istituto e attiva a partire dal prossimo anno scolastico, è al prima scuola della provincia che si avvia su una strada già ampiamente battuta altrove. E peraltro collaudata anche a livello locale dalla scuola primaria (le elementari sono quasi tutte sulla settimana breve, irrobustita da moduli o tempo pieno) e intrapresa anche da qualche istituto secondario di primo livello (medie).

«SETTIMANA corta non vuol dire passare meno tempo a scuola e a studiare, anzi il prossimo anno avremo 33 moduli orari (sono 32 oggi), concentrati dal lunedì al venerdì, con un rientro pomeridiano settimanale, il venerdì», spiega il preside Alfredo Stefanelli (nella foto) annunciando la rivoluzione di via Battisti (applicata anche al linguistico di Montalcino), che non è solo nell’orario ma soprattutto nella didattica.

«E’ stata una scelta sofferta – continua il dirigente - che ha visto l’opposizione motivata di alcuni insegnanti ma che ora, una volta deliberata, appartiene a tutti e ci unisce. La richiesta è partita innanzitutto dai ragazzi stessi. L’abbiamo verificata, discussa, abbiamo distribuito questionari fra gli studenti e le famiglie presentando la possibilità e incontrando pareri positivi. Penso che sia questa la strada e auspico che altre realtà scolastiche ci seguano: andiamo verso un modo diverso di fare scuola». Contro la dispersione scolastica, forse, vero ‘neo’ della scuola attuale, che perde per strada tanti possibili protagonisti del domani: «La scuola deve sposare una nuova didattica - ancora il preside - che coinvolga, motivi, concentrando le attività in 5 giorni. Come su lezioni di 50 minuti: ridotte ma più efficaci. Secondo me i risultati nell’apprendimento delle competenze saranno migliori di quelli di oggi. Penso ad una scuola come luogo aperto per i ragazzi, di ritrovo, oltreché formazione: anche fuori dall’orario delle lezioni, che metta a disposizione i suoi spazi per attività di laboratorio, progetti ed attività extra, come teatro, multimedialità, corsi di sostegno».

«Questa è l’occasione per fare una scelta coraggiosa e ricominciare – aggiunge la professoressa Ceccarelli -, ripensando alla didattica».

L’adozione, ormai ufficiale, sarà presentata direttamente all’utenza nel corso del prossimo open day, venerdì 22 gennaio.