Baragli, docente a Siena. Appello alla Diocesi di Arezzo: "Fatemi dire la messa"

"Sono stato ordinato sacerdote anglicano" .

Baragli, docente a Siena. Appello alla Diocesi di Arezzo: "Fatemi dire la messa"

"Sono stato ordinato sacerdote anglicano" .

Si firma don Marco Baragli ma per la Diocesi di Arezzo non è un sacerdote. L’anno scorso aveva incantato con il suo flauto addirittura Buckingham Palace, oggi il professor Marco Baragli, musicista e filosofo aretino, che si esibisce in importanti eventi musicali in Inghilterra dove ha portato avanti il percorso per diventare sacerdote anglicano dopo aver abbandonato l’insegnamento della religione cattolica, fa parlare di sé proprio per la sua carriera religiosa. La diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro (anche se il post è stato cancellato in attesa che Baragli presenti documenti che attestino il suo stato) aveva emesso una nota su ’Toscana Oggi’ per mettere in guardia la comunità da un individuo che "si presenta falsamente come sacerdote cattolico". Lui spiega: "Sono don Marco Baragli e la Diocesi di Arezzo mi accusa di essere un falso sacerdote. Sono stato ordinato sacerdote dell’Ocac (Old Catholic and Apostolic Church) il 13 luglio a Bolton (Manchester). E ho il permesso a officiare". "Secondo la Diocesi avrei detto di essermi incardinato come sacerdote ma assolutamente non l’ho mai detto perché non posso. Il mio primate è diventato membro dell’Order of Coorporate Reunion su nomina di papa Benedetto XVI. In virtù di questo ho scritto una mail alla Congregazione per la Dottrina della Fede presso la Santa Sede chiedendo di essere accolto come sacerdote cattolico in virtù della Costituzione Apostolica Anglicanorum Costibus emanata da Papa Benedetto XVI il 4 novembre 2009". E ancora: "In questo mese ho concelebrato in diverse chiese cattoliche dove sono stato accolto come sacerdote Ocac e chi mi ha accolto conosceva benissimo la Chiesa alla quale appartengo e la mia identità. In Italia invece, tutto viene visto come sbagliato e peccaminoso". Baragli per corredare la sua tesi è pronto a pubblicare documenti come la nomina del suo primate a opera del Romano Pontefice e la mail inviata alla Congregazione per la dottrina della fede. La Diocesi di Arezzo che in un primo momento con un post poi cancellato, aveva messo in guardia i fedeli a non dare credito a quello che reputa un falso sacerdote, ha rimosso la nota in attesa che Baragli presenti i documenti.