
La presidente della Provincia: "Tema urgente, tra nuovi lavori e manutenzione della rete stradale". L’assessore: "Una priorità per chi andrà in Regione".
Che il tema del deficit infrastrutturale della nostra provincia sia all’ordine del giorno (da anni) è lampante per tutti, destra e sinistra. Anche se divergono letture e azioni. "Oggi il tema dell’isolamento infrastrutturale di Siena e della sua provincia unito a quello di una rete di collegamenti inserita in un territorio sempre più fragile, che deve fare i conti con eventi atmosferici improvvisi, si propone in tutta la sua evidenza", osserva Agnese Carletti, presidente della Provincia.
"Le infrastrutture sono una priorità e saranno il campo di intervento più importante per chi andrà in Regione – afferma Enrico Tucci, assessore alla mobilità del Comune – anche perché in passato è stato fatto troppo poco da una città che sentiva, sbagliando, di non aver bisogno di niente".
Per la presidente Carletti, decisive sono "le opere considerate strategiche, come la E78, che seguiamo da vicino in stretto coordinamento con Anas, che ne ha la competenza diretta. O come la Monteroni-Monsindoli. Un intervento, non più rinviabile, ripartito grazie all’interessamento della Provincia, per il quale si attende l’ultimo finanziamento da parte del Ministero per poi procedere con la gara, prevista nel 2025". Ma non ci sono solo i nuovi interventi, perché, osserva Carletti, "abbiamo infrastrutture in parte datate che necessitano di manutenzione ordinaria ma anche e sempre più straordinaria. Abbiamo davanti due anni di lavori importanti su tutto il territorio per far fronte, con le risorse disponibili, a lavori programmati secondo il grado di criticità".
In tutto ciò l’obiettivo sarà anche "cercare, per quanto possibile, di ridurre al minimo gli eventuali disagi per i cittadini e le attività produttive, ma il tema della sicurezza nei collegamenti su oltre 1500 chilometri di strade è e deve essere centrale". Il monitotagggio della Provincia ha portato al monitoraggio di 480 ponti, con 48 interventi programmati fino al 2029, "per la metà già realizzati – precisa Carletti –. Un’intensa attività che, tuttavia, pone con forza il tema politico delle risorse disponibili nei bilanci delle Province", con 35 milioni al momento finanziati per due anni, a fronte di cento milioni previsti per il triennio. "Uno sforzo sicuramente significativo ma non sufficiente a dare le risposte di cui i nostri territori e le nostre comunità avrebbero bisogno", conclude Carletti.
Per l’assessore Tucci, il problema viene da lontano: "In venti anni da pendolare sulla Due Mari – osserva – ho visto come procedessero i lavori sul versante grossetano mentre stagnavano su quello senese, frutto di quell’autosufficienza che la città pensava di avere". Le priorità? "Tutte in realtà – afferma Tucci –, a partire dai treni, con 40 milioni di euro inutilmente immobilizzati in Regione per elettrificare la Siena-Firenze, quando invece servirebbe il raddoppio o almeno punti di scambio. Senza i quali elettrificare non serve a niente". Bene, secondo Tucci, che si aprano prospettive su Ampugnano ("ma perché ci pensa Enac"), mentre sulla viabilità più vicina alla città "il lotto zero per ora è un sogno, mentre la Monteroni-Monsindoli è il primo obiettivo concreto. Qui potrebbe esserci anche una novità, perché in attesa dei lavori si sta studiando una possibile soluzione per limitare i disagi del passaggio a livello".
O.P.