L’obiettivo è dar voce a chi non ha voce. A quelle donne vittime di tratta che sono sempre più numerose. Cosa possiamo fare per dare il nostro contributo? Di sicuro possiamo parlarne, non è mai troppo tardi e non è mai abbastanza. Per questo l’evento organizzato da Selena Italy il 23 novembre alle 16,30 al Teatro del Popolo in piazza Unità dei Popoli 2 a Colle di Val d’Elsa è una grande occasione. "Libere di volare" contro la violenza e la tratta delle donne, insieme per smuovere le coscienze e aiutare le vittime. "Anche la Provincia di Siena - ha detto la presidente Agnese Carletti - fa parte del progetto Satistoscana contro la tratta. Dal 2017 sono stati attivati interventi di assistenza e accoglienza per favorire l’autonomia di queste donne. Quest’anno ci sarà anche l’attivazione dell’unità di strada". Fondamentale il ruolo dei volontari, come ha sottolineato la responsabile della comunicazione Ina Cijevschi: "Noi ce la mettiamo tutta per parlare il più possibile di questo dramma". Ecco allora il programma della giornata: alle 16,30 l’apertura con Lucia Donati, i saluti di Piero Pii sindaco del Comune di Colle Val d’Elsa. Alle 17, performance estratta dallo spettacolo ’Le donne forti danzano scalze’ a cura del Gruppo Teatrale ArTeMuDa APS di Torino realizzato in collaborazione con Amnesty International Italia. Un progetto che, ad oggi, conta quaranta repliche. Alle 17,40 conversazione con Roberto Micali e Tiziana Rubano di ArTeMuDa e l’intervento di Elda Lettieri presidente Selena Italy. Alle 18 grande attesa per le parole di Lia Beltrami, regista scrittrice, produttrice, speaker, viaggiatrice di speranza. Fondatrice di Women of Faith for Peace a Gerusalemme, ha ricevuto a Venezia il Leone d’Oro per la Pace, il premio ’Pellegrini di Pace 2024’ per il suo impegno nel creare un dialogo tra musulmane, palestinesi, druse, beduine, ebree, cristiane. Ha prodotto e girato 50 film documentari e reportage, e ricevuto 140 premi nei festival internazionali.
A seguire la proiezione del documentario di Lia Beltrami dal titolo ’Wells of Hope’ per dare risposte al dramma della tratta, insieme alla rete mondiale Talitha Kum. Sono donne di diverse religioni che vivono in Libano, Giordania, Siria. Si muovono tra confini, conflitti e profughi. Alle 19 saluto finale. "Il teatro ha una capienza di 500 posti e spero proprio di riempirlo" ha detto Lettieri guardando il messaggio lanciato dall’insegnante di danza Rodrigo che in Brasile aiuta le donne che vivono nelle favelas.
Importante, per sensibilizzare l’opinione pubblica, il contributo del centro antiviolenza della Valdelsa: "Dobbiamo partecipare e confrontarci su certi temi – ha detto Barbara Amoroso Donatti – perchè c’è una situazione disperata figlia di un sistema globale. Dobbiamo cambiare e lo possiamo fare tutti insieme. In Italia l’80% delle vittime di tratta sono donne e quando entrano nel giro della prostituzione non ne escono più".
Michela Berti