C’è da riscrivere parte della storia del grande pittore e scultore Domenico di Pace detto il Beccafumi, fra i più importanti artisti del cinquecento e non soltanto nell’ambito senese? L’artista era di Sovicille e non di Montaperti? E’ l’architetto e storico-scrittore Mario Tassoni che ci porta nella direzione di un altro luogo di nascita, con altre ipotesi che rileggono la sua vicenda umana: "Sono tornato alle prese dello studio sull’Umanesimo e sul Rinascimento – afferma Tassoni– in previsione del convegno sul Peruzzi che si terrà a Sovicille, in primavera del prossimo anno; convegno in cui faccio parte, insieme ai professor Angelini e Montanari, al comitato tecnico scientifico".
"Detto questo – spiega lo sstorico – mi sono concentrato sul Taccola, che sarebbe ora che questa città se ne occupasse, e del manierista Beccafumi. Sono saltato quando ripercorrendo le ricerche di Philippa Jackson mi sono imbattuto sul testamento del padre naturale dell’artista. La sorpresa e che già nel 2017 si sapeva che Beccafumi era sovicillino".
E’ dunque la storica londinese Philippa Jackson che ha aperto a questa nuova ipotesi: "Esaminando i testamenti di Jacopo di Pace e di Mea di Paolo di Mariano (Archivio di Stato Firenze - ASSi, Notarile antecosimiano 708), padre e madre naturale di Domenico Beccafumi – continua ancora Tassoni – si ha la certezza che l’artista e la sua famiglia provenissero da Simignano di Sovicille".
"Di fatto nel testamento del padre, steso l’8 agosto 1495 dal notaio Pietro di Michelangelo Dall’Oca da Siena, si apprende che Jacopo di Pace, che lavorava come boscaiolo per Lorenzo Beccafumi, era nato e viveva a Simignano e la madre era originaria di Borgo di Filetta. Si legge anche – sostiene lo storico – che le ultime volontà del padre sono state quelle di farsi seppellire vicino alla chiesa di San Lorenzo di Sovicille. Pertanto – conclude Tassoni – è lecito pensare che il Beccafumi sia nato e avrebbe trascorso la giovinezza a Simignano e non a Monteaperti, come viene riportato storicamente, e che a circa 14 anni sarebbe stato adottato da Lorenzo Beccafumi, Signore Senese, podestà di Montepulciano".
E’ proprio un articolo della storica, intitolato "Il Buon Secolo della pittura senese" che ci guida in questa direzione. La conclusione di Mario Tassoni è perentoria: "Quindi Sovicille ha dato alla luce due grandi del Rinascimento Baldassarre Peruzzi e Domenico Beccafumi e forse sarebbe giusto ricordarlo!"
Massimo Biliorsi