
Beccafumi, il primo acquisto della Pinacoteca
"Una nuova acquisizione è l’atto più forte del rapporto tra un museo e la sua comunità". Così il direttore Axel Hemery ha presentato il dipinto che entra a far parte della collezione della Pinacoteca Nazionale di Siena. Un’opera giovanile di Domenico Beccafumi, un olio su tavola raffigurante la Madonna con Bambino e San Giovannino, che è la prima acquisizione fatta dalla Pinacoteca nel suo nuovo assetto di ente autonomo. Da domani il dipinto sarà esposto e visibile al pubblico, che potrà usufruire di una giornata a ingresso straordinario (solo due euro) voluta dallo stesso Hemery per riavvicinare i senesi a questo museo.
"Sono felice di poter presentare la prima acquisizione della Pinacoteca Nazionale di Siena come istituto autonomo – ha dichiarato Hémery – e in misura particolare perché si tratta di uno dei suoi artisti identitari, Domenico Beccafumi, di cui il nostro museo è l’unico a poter dare una visione complessiva. Rispondiamo a una delle nostre missioni principali, quella accrescere con delle acquisizioni mirate ed eccellenti la più grande collezione d’arte senese al mondo. Questa è un’opera conosciuta, documentata. Intima e potente, dolce ma intrisa di misticismo. E fondamentalmente allegra, come gran parte della produzione di questo pittore".
L’opera è stata acquistata per cinquecentomila euro dalla famiglia del professor Giorgio Giusti, oggi scomparso, che a sua volta aveva comprato il dipinto nel 1974, quando era ancora attribuito alla ‘Scuola senese del Cinquecento’. La prima presentazione scientifica del dipinto nella sua attribuzione a Beccafumi è stata a opera di Fiorella Sricchia Santoro, nel catalogo della mostra di Siena del 1990 dedicata all’autore.
"Si tratta di un’opera molto importante – ha aggiunto il professor Alessandro Angelini, al quale si era rivolto per un parere il comitato tecnico scientifico – perché ricongiunge le due fasi della vita di Beccafumi, quella giovanile, più complicata da ricostruire, e quella matura, della completa assimilazione della ‘Maniera moderna’".
Nell’opera acquisita dalla Pinacoteca, databile attorno al 1508, è possibile riconoscere l’influenza di Raffaello e di Leonardo, entrambi presenti a Firenze in quel periodo. "La nascita recente della Pinacoteca come ente autonomo – ha commentato Stefano Casciu, direttore dei Musei della Toscana, arrivato ieri a Siena per la presentazione alla stampa dell’opera acquistata – ha sicuramente semplificato questo percorso. Per noi è stata un’occasione fruttuosa, anche perché proprio in questa circostanza abbiamo concordato l’acquisto di un’altra opera, che sarà presentata il mese prossimo a Firenze, sempre con la famiglia Giusti, che dobbiamo ringraziare per questa decisione". Secondo gli esperti, infatti, il valore dell’opera di Beccafumi sul mercato sarebbe stato di gran lunga superiore, più del doppio. Gli eredi della famiglia Giusti hanno però voluto trasferire il dipinto allo Stato, seguendo quella che sarebbe stata la volontà dell’ex proprietario.
Riccardo Bruni