
Venerdì nuova riunione del tavolo al ministero: all’ordine del giorno incentivi e uscite volontarie. Le parti sociali frenano. Intanto continua la mobilitazione e al presidio arrivano altri gazebo.
Seconda tappa del tour de force al ministero delle Imprese e del made in Italy per la crisi Beko: l’azienda avrebbe annunciato durante uno dei tanti incontri a Palazzo Piacentini l’intenzione di arrivare a chiudere la vertenza entro fine mese. Ma arriva secco il "no" dei sindacati territoriali, che continuano la mobilitazione dal presidio stabile davanti ai cancelli del sito.
La segretaria Fiom Cgil di Siena, Daniela Miniero, non ha dubbi: "Siena è un elemento di criticità nella vertenza nazionale e rappresenta un ostacolo alla chiusura dell’accordo. Del resto, al momento non ci sono soluzioni convincenti, cioè la permanenza dell’azienda e la continuità lavorativa". E ancora: "Servono elementi di rassicurazione per evitare la cassa integrazione a zero ore – aggiunge Miniero –: noi chiederemo di andare avanti con la produzione nel 2026 e 2027, perché la cassa integrazione a zero ore mette in ginocchio i dipendenti e sarebbe un punto di non ritorno per il rilancio del sito". E infine: "Venerdì si entrerà nello specifico sul caso Siena. Noi chiederemo un tavolo tra ministero, Regione, Provincia e Comune sul nodo dello stabilimento prima della chiusura della vertenza – è la conclusione –. Le istituzioni devono creare le condizioni per il rilancio del sito di viale Toselli".
Ironico il commento di Massimo Martini, leader della Uilm di Siena: "Non abbiamo interesse a chiudere la vertenza, perché ci vogliono i fatti concreti. Non è possibile firmare un accordo sulla base di promesse. Vogliamo la garanzia di almeno 100mila pezzi da produrre in viale Toselli nel 2026 per avere contiuinità lavorativa". E sull’incontro di venerdì a Roma: "Si parlerà degli incentivi per l’accompagnamento alla pensione e alle uscite volontarie. Ieri al presidio è stato montato un altro gazebo ed è in arrivo anche il terzo. Figuriamoci se abbiamo intenzione di mollare proprio ora".
Il segretario della Fim Cisl di Siena, Giuseppe Cesarano, guarda ai fatti: "Beko intende definire il perimentro entro il 31 marzo con un accordo quadro. Venerdì si parlerà di incentivi alle uscite volontarie, che dovrebbero coinvolgere a Siena un centinaio di persone". Poi aggiunge: "Ci aspettiamo anche aggiornamenti sulla questione del capannone". Intanto ieri hanno tenuto al presidio una lezione i ricercatori universitari precari Vincenzo Spagnolo e Luigi Magnone. Solidarietà ai lavoratori è arrivata anche da Pierluigi Piccini, assessore a Piancastagnaio, ieri accanto agli operai, mentre la Contrada del Drago ha offerto il pranzo ai lavoratori in lotta.