REDAZIONE SIENA

"La gente come noi non molla mai", corteo dei lavoratori Beko a Siena. Le lacrime del sindaco

Con gli operai si sono presenti le rappresentanze sindacali, i segretari locali delle sigle di categoria di Cgil, Cisl e Uil

Siena, 21 novembre 2024 – "La gente come noi non molla mai", "lavoro, lavoro", "la lotta è dura e non ci fa paura", "non molliamo mai" ed ancora l'Inno di Mameli indirizzato al Governo e il Canto della Verbena e la Marcia del Palio per i senesi: a cantarlo e ad urlarlo sono duecento dipendenti del sito di Beko Europe di Siena che stamani hanno organizzato un corteo nel centro storico toscano.

E con loro sono presenti le rappresentanze sindacali, i segretari locali delle sigle di categoria di Cgil, Cisl e Uil. C'e' anche il membro di Potere al Popolo Giorgio Cremaschi. "Non accetteremo l'ennesimo scaricabarile. Qualcuno si deve prendere la responsabilita', che a questo punto e' del Governo e delle istituzioni locali", grida dal megafono il segretario della Fiom Cgil di Siena Daniela Miniero. I lavoratori dello stabilimento hanno incontrato in Piazza del Campo il sindaco Nicoletta Fabio. Successivamente gli operai organizzeranno un'assemblea con i sindaci del Senese e il presidente della provincia Agnese Carletti. 

"Quello che è in mio potere lo sapete. Ma io non mollo, come voi non mollate mai", ha detto in lacrime il sindaco di Siena, Nicoletta Fabio. "Gliel'ho sentito urlare e mi associo a loro", ha aggiunto successivamente il primo cittadino parlando ai giornalisti. Il sindaco dice poi di "credere" che la golden power "sia una misura difficilmente applicabile. Per lo meno nei termini in cui speravamo".

Secondo Fabio, "per l'impianto di Siena serve la reindustrializzazione" perche' "e' l'unica via per una storia che si trascina in avanti da troppo tempo" visto che "il problema va avanti da un decennio e non da mesi" ed e' "ora il momento di trovare una soluzione che dia prospettiva". Ed ancora: "Mi ripeto: la reindustrializzazione e' l'unica via e Beko potrebbe aiutarci. Sto pensando a quello che accadde a Napoli". Il primo cittadino aggiunge: "Qui ci sono trecento famiglie e questo e' un simbolo della capacita' produttiva della citta'. Quindi e' ovvio che l'amministrazione si impegnera' su ogni fronte". Sulla lettera d'apertura che l'azienda le avrebbe inviato "forse questo segnale si e' interrotto o contraddetto", ha concluso.