ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Beko, divisi sull’immobile. Il Comune fa quadrato. Franceschelli: "Un alibi"

La maggioranza su Giani: "No a spot elettorali su espropri inapplicabili". Fabio e Capitani: "Dialogo con la Regione". Il senatore Pd: "Siena sacrificata".

La maggioranza su Giani: "No a spot elettorali su espropri inapplicabili". Fabio e Capitani: "Dialogo con la Regione". Il senatore Pd: "Siena sacrificata".

La maggioranza su Giani: "No a spot elettorali su espropri inapplicabili". Fabio e Capitani: "Dialogo con la Regione". Il senatore Pd: "Siena sacrificata".

La fresca legge sui consorzi industriali approvata dal Consiglio regionale, ricalcata sul modello ex Gkn (azienda fiorentina dalla tormentatissima vicenda), il confronto politico sul ruolo del ministero, le ipotesi sul tavolo per cercare di individuare una possibile quanto difficile soluzione. Il giorno dopo la cena di solidarietà e a 48 ore dal tavolo ministeriale, il caso Beko offre ancora molte incognite e letture contrapposte. Se il Comune accoglie le aperture della Regione, sebbene le strade individuate per l’immobile siano diverse, il senatore Pd Franceschelli critica il ministro Urso e di contro i gruppi di maggioranza appoggiano la linea seguita da Palazzo pubblico.

Due sere fa, a Sovicille, il presidente della Regione Eugenio Giani, riconoscendo l’importanza della questione della proprietà del sito, ha per la prima volta messo nel ventaglio delle possibilità l’utilizzo della legge sui consorzi industriali, evocando anche un possibile esproprio. Non proprio la strada individuata dal Comune, che ha aperto semmai alla possibilità di acquisto attraverso un veicolo societario (come Sigerico o Train), per una cifra che si suppone tra 7 e 8 milioni di euro, cui però andrebbe aggiunta una cospicua somma per bonifica e recupero.

"Al ministero – afferma il sindaco Nicoletta Fabio – abbiamo prospettato una soluzione per trasformare la crisi in un’opportunità, per chi è coinvolto adesso e per chi verrà dopo". E il vice sindaco Michele Capitani aggiunge: "Accogliamo positivamente il fatto che la Regione abbia dato un riscontro positivo alla posizione del Comune, che ha individuato come centrale la questione dell’immobile. Noi ci siamo e siamo pronti a lavorare insieme per individuare una soluzione".

Se dai vertici istituzionali l’apertura è piena, meno diplomatica è la posizione dei capigruppo di maggioranza in consiglio comunale, che parlano di soluzione da trovare "con pragmatismo e sempre nel rispetto della legge, evitando qualsiasi tipo di spot da campagna elettorale su soluzioni espropriative inapplicabili". In ogni caso, aggiungono, "accogliamo con soddisfazione che anche il presidente della Regione Toscana abbia riconosciuto che la linea tracciata dal sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, e dal Governo lo scorso 28 gennaio sia quella giusta per preservare il lavoro delle 299 famiglie coinvolte".

Parole critiche arrivano invece dal senatore Pd Silvio Franceschelli: "Il ministro Urso, addirittura con un giorno di anticipo rispetto al tavolo nazionale sulla vertenza, avrebbe comunicato al Comune che quello di Siena sarebbe stato un sito sacrificabile. Un modo inaccettabile di portare avanti una trattativa all’interno di una vertenza con il tema dell’immobile agitato come alibi a fronte di una vera e propria strategia governativa in cui è stata scelta la vittima sacrificale nella città di Siena e nel lavoro di 299 famiglie senesi".

Si potrà parlare dell’immobile, aggiunge, "solo a fronte e in presenza di un progetto industriale certo che parta e sia in grado di garantire la tutela e la salvaguardia degli attuali posti di lavoro".