Si riunisce oggi al ministero delle Imprese e del made in Italy il tavolo nazionale sulla vertenza Beko. Saranno presenti, oltre ai sindacati, il sindaco di Siena Nicoletta Fabio e Valerio Fabiani, delegato alle crisi industriali del presidente della Regione Eugenio Giani. Alla vigilia dell’incontro anche l’Arcidiocesi di Siena, Colle Val d’Elsa e Montalcino vuole testimoniare la vicinanza della Chiesa senese ai lavoratori, che rischiano di perdere il posto. Da tempo il Servizio per la Pastorale Sociale e la Caritas dell’Arcidiocesi stanno monitorando le diverse vertenze aperte sul territorio di Siena e provincia con l’attenzione ai lavoratori e alle tante famiglie coinvolte.
Nel recente incontro dei sindacati con il cardinale Augusto Paolo Lojudice è stata evidenziata la necessità di fare rete tra istituzioni, chiesa, parti sociali e società civile per essere accanto a chi rischia di perdere il proprio posto di lavoro con ricadute sociali ed economiche importanti e preoccupanti su tutto il territorio. "E’ un segnale di vicinanza e solidarietà – spiega l’arcivescovo – con tutti i lavoratori che in questo momento stanno vivendo momenti di incertezza e disagio. Dietro ai lavoratori ci sono le famiglie, le comunità dove vivono che stanno risentendo tutte di questa preoccupante situazione. Penso anche alle altre vertenze aperte sul nostro territorio per le quali occorre rafforzare la rete di confronto tra tutte le realtà dalle istituzioni, alla chiesa fino alla società civile e ai sindacati". "La nostra vicinanza – aggiunge il cardinale – è il segno di una Chiesa in uscita, che non si gira dall’altra parte e che anzi vuole essere in strada accanto ai lavoratori non per fare politica, ma solo per testimoniare una vicinanza concreta".
Oggi al tavolo ministeriale è attesa la presentazione del piano industriale di Beko: sarà quindi chiaro il futuro dello stabilimento di viale Toselli, che impiega 299 lavoratori. Per questo i deputati Pd Maria Cecilia Guerra ed Emiliano Fossi tuonano: "Non accetteremo altri rinvii, incertezze o nulla di fatto come già avvenuto nell’incontro del giugno scorso. Ci sono oltre 5mila lavoratori che da sette mesi attendono di conoscere il piano industriale, se verranno fatti investimenti e soprattutto se ci sarà un reale rilancio degli stabilimenti in Italia". E ancora: "Le politiche industriali del Governo sono fallimentari: le multinazionali fanno ciò che vogliono (il caso Stellantis è emblematico) nell’assoluto immobilismo del ministro Urso che sa solo minacciare il Golden power senza spiegarne le ricadute. Fabbriche come quella di Siena e Cassinetta di Varese, hanno criticità irrisolte da anni e ore di cassa integrazione in aumento. Servono chiarezza, certezze e garanzie occupazionali".