Cristina Belvedere
Cronaca

Il salvataggio della Beko, Giani replica al ministro Urso: ‘Diamo risposte ai lavoratori’

Il presidente della Regione Toscana evita toni polemici. “La chiusura del sito di Siena dato oggettivo. Ci sono margini di trattativa per rivedere il piano industriale. Ok all’intervento di Invitalia”

Siena, 24 febbraio 2025 – Oggi nuova riunione del tavolo sulla crisi Beko Europe al ministero delle Imprese e del made in Italy. Stavolta sarà un faccia a faccia esclusivamente tra azienda e sindacati, perché istituzioni ed esponenti politici non sono invitati. Dopo le dichiarazioni rilasciate sulla vertenza dal ministro Adolfo Urso, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, lancia un messaggio forte e chiaro: “Lasciamo da parte le polemiche. La priorità è dare risposte ai 299 lavoratori dello stabilimento Beko di Siena”.

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Siena si è mobilitata da tempo per salvare lo stabilimento cittadino della Beko (foto Paolo Lazzeroni)

Presidente, la crisi Beko Europe rischia di trasformarsi in un caso politico dopo la missione del ministro Urso in Turchia e il salvataggio dello stabilimento di Comunanza nelle Marche, Regione guidata dal centrodestra?

“Proprio perché ritengo che le polemiche devano sempre essere evitate, si deve partire da dati oggettivi: il ministro ha voluto un incontro diretto in Turchia con la proprietà della multinazionale. Ne è uscito con la rivalutazione del piano industriale per Comunanza e la conferma della chiusura del sito di Siena, anche se slitta di due anni. Il dato oggettivo è questo”.

La Fiom Cgil ha accusato il ministro di aver salvato Comunanza per motivi politici...

“I fatti parlano da soli. Ma ritengo che ci siano ancora margini di trattativa per rivedere il piano industriale anche per lo stabilimento di Siena, che è il sito manifatturiero di una città capoluogo di provincia. Non può essere quindi che la manifattura a Siena non abbia futuro. Serve un impegno collettivo per salvare quello che è uno stabilimento-simbolo della città, inoltre il ministro dovrebbe dare risposte agli elettori senesi, che hanno confermato un’amministrazione comunale del suo stesso colore politico”.

Al di là di tutto, che atmosfera si respira ai tavoli ministeriali?

“Durante mio mandato mi sono trovato di fronte a circa 80 crisi aziendali e ne ho risolte oltre 50: è necessario quindi essere determinati e compatti, perché le carte da spendere ci sono. Fossi stato il ministro, avrei evitato una polemica, che ha come unico effetto quello di stendere una cortina fumogena sulla vertenza. Bisogna infatti dare risposte ai lavoratori. In ogni caso, mi fa piacere che il ministro Urso si sia preso l’impegno di dare l’area di viale Toselli a Invitalia (Agenzia nazionale governativa per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa). Ora proceda velocemente all’acquisto dell’area affinché ci sia maggiore forza attrattiva per la vocazione manifatturiera del sito di Siena”.

Ritiene prioritaria nella vertenza la questione della proprietà dello stabilimento o la necessità di un piano di reindustrializzazione?

“Le due cose devono andare di pari passo: da un lato serve stabilità nella proprietà dell’area, dall’altro un nuovo investitore potrebbe realizzare dal punto di vista logistico e tecnologico quello che meglio si adatta al luogo. Ma, lo ripeto: la priorità è salvare i 299 posti di lavoro”.

Il sindaco di Rapolano Terme, Alessandro Starnini (Pd), propone provocatoriamente di imporre a Beko Europe di destinare a Siena, a titolo di risarcimento, 100 dei 300 milioni di euro di investimenti previsti dall’azienda nei prossimi tre anni in Italia. In altre parole, Starnini chiede un cambio di passo da parte del Governo nei rapporti con il Gruppo turco. E’ d’accordo?

“Condivido e apprezzo la grande energia che esprime sempre Starnini, perché dà il senso dello spirito e dell’approccio con cui il ministero dovrebbe trattare con Beko. Il Gruppo ci tiene a restare in Italia, per questo deve rimanere anche a Siena. Aggiungo una cosa: in questa prospettiva sarebbe importante che con spirito costruttivo il ministro Urso facesse visita a Siena, dove non è mai venuto...”.