Il caso Beko protagonista in Parlamento. Come annunciato dal segretario nazionale di Azione, Carlo Calenda, nell’incontro con i lavoratori dello stabilimento di Siena, ieri l’onorevole Matteo Richetti ha presentato nel question time a Montecitorio un’interrogazione al ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, sulla vertenza che vedrà la chiusura del sito di viale Toselli a dicembre 2025. "Ci siamo presi l’impegno con i lavoratori a porre questo quesito dopo l’annunciata fine degli stabilimenti di Siena e Comunanza, nonostante le sue rassicurazioni sul Golden power – le parole di Richetti a Urso –. E’ evidente che o il ministro ha mentito circa i contenuti delle prescrizioni a tutela della continuità produttiva e occupazionale o Beko non ha adempiuto agli impegni assunti. Chiediamo se il ministro, interrogato quale titolare del potere di monitoraggio, abbia iniziato un procedimento di contestazione del mancato adempimento della prescrizione per l’irrogazione delle relative sanzioni".
Urso ha chiarito: "Il Governo valuterà se sarà necessario esercitare i poteri previsti dal Golden power, incluso quello sanzionatorio sul caso Beko Europe, ma solo al termine del confronto in corso sul piano di sviluppo dell’azienda oltre il 2025". E ancora: "Il semplice esercizio del Golden power in via preliminare ci ha permesso di evitare quanto accaduto in questi mesi in altri siti europei, dove il gruppo ha già annunciato la chiusura di stabilimenti in Polonia e in Gran Bretagna – ha proseguito il ministro –. In Italia questo non è avvenuto perché abbiamo posto in modo tempestivo e consapevole il Golden power". Urso ha aggiunto: "Nel tavolo di confronto l’azienda ha annunciato che nessuno stabilimento sarà chiuso e non ci sarà nessun licenziamento nel prossimo anno". E infine: "Lo ripeto – ha concluso il ministro –:
solo all’esito di questo confronto, che è in atto, valuteremo se sarà necessario esercitare i poteri previsti dalla normativa, incluso eventualmente, in estrema ratio, quello sanzionatorio che sarà definito attraverso un provvedimento del Consiglio dei ministri".
Secca la replica di Richetti: "A novembre Beko ha prospettato la chiusura di due siti in Italia con circa 2mila esuberi. Il Dpcm del primo maggio non fa riferimento alla salvaguardia dei livelli occupazionali e alla continuità produttiva dei siti italiani, quindi Beko ha annunciato esuberi e chiusure o perché il divieto non è nel Golden power o perché non rispetta le prescrizioni, quindi in questo caso la fase sanzionatoria è un automatismo". E infine: "Caro ministro, se non si dicono le cose come stanno, si crea un problema di fiducia – ha concluso Richetti –. A fronte di tanti posti di lavoro a rischio, l’unico che dovrebbe esserlo, in questo caso, è il suo".
Intanto i sindacati non restano a guardare: domani gli operai di Siena si riuniranno in assemblea dalle 11,40 alle 13,10 e dalle 13,15 alle 14,45, mentre alle 12 sarà presente in viale Toselli la parlamentare Dem, Laura Boldrini.
Lunedì alle 11,30 è attesa la segretaria del Pd nazionale Elly Schlein, che incontrerà gli operai in sciopero (2 ore per turno), mentre dopodomani alle 17,30 è stata organizzata una suggestiva fiaccolata in Piazza del Campo in concomitanza con il Mercato nel Campo.